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Politica Aversa

In bilico l’assessore alle Finanze, 2 consigliere in pressing sul sindaco

Motti e D’Angelo: "Golia dica la verità". Sullo sfondo il ritorno di un ex esponente della giunta De Cristofaro

Nonostante l’emergenza da coronavirus il clima politico ad Aversa è tutt’altro che collaborativo. Anzi, nella maggioranza guidata dal sindaco Alfonso Golia si ampliano sempre di più le tensioni che alimentano anche le voci di una possibile fine anticipata della legislatura.

Ed oggi va registrata la presa di posizione netta di due esponenti della maggioranza, le consigliere Luisa Motti ed Eugenia D’Angelo che chiedono al sindaco di Aversa un atto di chiarezza sulla posizione dell’assessore alle Finanze Nicola Carpentiero. Quest’ultimo, un mese fa circa, poco prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria, si era dimesso ed aveva deciso di restare solo dopo un chiarimento col sindaco. Ma oggi il suo posto nell’esecutivo e’ di nuovo in bilico e sullo sfondo si intravede la figura di Francesca Sagliocco, ex assessore al Bilancio della giunta di Enrico De Cristofaro, che potrebbe subentrare.

Una ipotesi che ha aumentato le tensioni in maggioranza. Per la Motti e la D’Angelo “già non si capisce perché sia stato lasciato vacante per tanto tempo (e semivacante prima: assessore praticamente mai pervenuto) un assessorato di drammatica importanza come quello all’ambiente (igiene urbana!!). Men che meno, si capirebbe come possa essere messo in questione l’assessore simbolo dell’impegno civico tanto declamato e richiesto durante la campagna elettorale”. Le due consigliere ricordano che “il sindaco ha ricevuto un consenso di ampiezza imprevista, proprio perché si è presentato con un profilo di cittadino libero, indipendente – primario requisito per un vero sindaco – dal suo stesso partito di appartenenza. Alfonso Golia ha chiesto ai cittadini di credergli e i cittadini gli hanno voluto credere. Hanno creduto che ad Aversa finalmente si potesse fare “la rivoluzione”, attesa da qualche decennio: un’amministrazione autorevole perché costituita da persone libere e competenti, sostenuta da un ampio e altrettanto competente impegno di cittadinanza; fine delle spartizioni e delle lottizzazioni; rinnovamento profondo di un apparato ridotto all’osso, ma da tempo debordante dal suo ruolo istituzionale, che lo vorrebbe lontano dalla formazione della volontà politica e teso esclusivamente alla ricerca delle vie migliori per realizzare gli indirizzi dei rappresentanti del popolo. E qui, purtroppo, una grande ombra calata sulla credibilità dell’Amministrazione”.

Le due consigliere sottolineano il nodo dei dirigenti: “Ad ottobre 2019 il dirigente dell’area finanziaria Pirone va in pensione. Non si provvede ad avviare un percorso di reclutamento di un dirigente di valore ed esperienza, come la difficilissima situazione aversana avrebbe imposto; si slitta su una soluzione “domestica” affidando alla già facente funzione di dirigente all’Area Servizi al Cittadino, anche il ruolo di facente funzione ad interim di dirigente all’Area Finanziaria. Nel successivo passaggio (marzo 2020), nonostante la richiesta di discontinuità nella designazione dei dirigenti di larga parte della maggioranza, si decide di prorogare gli incarichi dei facenti funzione dirigenziali ai sensi dell’art. 110 TUEL, tranne che per Nerone (Affari Generali e Sistema Idrico Integrato). Si realizza così la più grande concentrazione di potere dirigenziale ad Aversa a memoria d’uomo. Altro che rinnovamento. La città pende dalla firma di una capufficio, mai assunta come dirigente che, però, dirige quasi tutto e che, addirittura, assumerà anche il ruolo di coordinatrice dell’Ambito Socio Sanitario intercomunale (C6), di cui Aversa è appena divenuta capofila. Una concentrazione di potere che può essere funzionale a disegni elettoralistici, ma che nulla hanno a che vedere con gli interessi della città. Tanti gli ostacoli che l’assessore Carpentiero ha trovato sulla sua strada, la strada dell’operazione-verità, promessa dal sindaco in campagna elettorale, di cui egli ha avvertito la responsabilità di essere il garante tecnico. Cosa ovviamente realizzabile solo se sostenuta dalla coerenza della volontà politica. Qui il punto. Le dimissioni proposte tempo fa dall’assessore furono tese proprio a chiedere pubblicamente le garanzie di sostegno politico rispetto alle resistenze interne ad aprire i cassetti, a cancellare le zone grigie, ad avviare il cammino della piena trasparenza e regolarità. Ciò a garanzia di tutti: in primis dei cittadini, ma anche degli stessi amministratori. La revoca delle dimissioni (non la sospensione come qualcuno cerca di insinuare) fu dovuta innanzitutto alle rassicurazioni del sindaco, ma anche alle testimonianze di stima ricevute da tanti cittadini che dichiaravano di vedere in lui l’uomo libero, determinato e affidabile in grado di realizzare “il sogno”. Noi come presidente e componente della Commissione consiliare al Bilancio, conosciamo i problemi, i fatti e le circostanze del “percorso-verità” intrapreso; lungo il cammino abbiamo visto crescere conoscenza e stima per l’assessore Carpentiero, che ha, però, oggi più che mai, bisogno del massimo sostegno per poter aprire la via di cui Aversa ha bisogno per diventare, sotto il profilo amministrativo, una città normale.

Noi non crediamo a quanto abbiamo letto. Chiediamo al Sindaco un atto di chiarezza: dica, subito, inequivocabilmente, che il “percorso-verità”, cardine della sua campagna elettorale, è ancora la priorità dell’agenda politica e amministrativa. E lo dimostri”.

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