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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Pignataro Maggiore

Magliocca si dimette da sindaco e comincia sciopero della fame e della sete in carcere: 'Contro di me accuse assurde'

Pignataro Maggiore - Al termine dell'interrogatorio di garanzia avvenuta ieri pomeriggio presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, il Sindaco Avv. Giorgio Magliocca ha consegnato al suo legale, Avv. Filippo Trofino, la lettera di...

Al termine dell'interrogatorio di garanzia avvenuta ieri pomeriggio presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, il Sindaco Avv. Giorgio Magliocca ha consegnato al suo legale, Avv. Filippo Trofino, la lettera di dimissioni da primo cittadino di Pignataro Maggiore. Missiva indirizzata al Prefetto di Caserta, dott. Ezio Monaco, al Segretario Comunale di Pignataro Maggiore, dott. Vito Carangi, al capogruppo di Alleanza Civica per le libertà, Avv. Piergiorgio Mazzuoccolo, ed ai consiglieri di maggioranza. Intanto il suo legale Filippo Trofino fa sapere che l'ormai ex sindaco di Pignataro ha iniziato come forma di protesta uno sciopero della fame e della sete in carcere. Di seguito il testo delle dimissioni.
"Il sottoscritto Magliocca Giorgio, nato a Pignataro Maggiore il 7 aprile 1975 ed ivi, Sindaco pro-tempore del Comune di Pignataro Maggiore, rappresenta quanto segue:
Questa mattina, mio malgrado e con immenso stupore, sono stato raggiunto da una O.C.C. emessa dal GIP di Napoli per presunta partecipazione esterna ad associazione camorristica. In particolare mi si addebita immotivatamente di aver favorito nella gestione dei beni confiscati alla camorra, il clan locale che, invece, ho sempre contrastato esponendo la mia persona, quella dei miei familiari e dei miei collaboratori.
Ho già respinto, questo pomeriggio, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, le assurde accuse a me rivolte.
Ritengo, però, di dover rassegnare le mie immediate dimissioni per poter meglio dimostrare la mia assoluta estraneità ed evitare strumentalizzazioni di sorta".
. "Quello che sconcerta nella polemica attivata da esponenti della sinistra nei confronti del Sindaco della Capitale – spiega in una nota il sottosegretario Alfredo Mantovano - e' la scelta deliberata di non distinguere e di strumentalizzare a ogni costo". "Quando e' conclamato che le accuse mosse nei confronti del Sindaco di Pignataro Maggiore, se e quando troveranno riscontro nel giudizio, attengono alla sua carica di amministratore nel Casertano. E' come se, a fronte dell'arresto per concussione, avvenuto oggi, di un Deputato regionale del Pd ci si dimenticasse che la responsabilita' - lo si ripete, da provare nel contraddittorio di un processo - e' personale, e si chiamassero in causa i vertici di quel partito. Lo sforzo di Alemanno nel contrasto e nella prevenzione di ogni tipo di criminalita', organizzata e non, e' documentato nella sua azione quotidiana e, fra l'altro, nella stretta e fruttuosa collaborazione con il Ministero dell'Interno e con il sistema sicurezza: porlo in dubbio per ipotesi di reato che non hanno nulla a che fare col Comune di Roma vuol dire negare la realta'. E conferma che la sinistra, incapace di iniziativa politica, esiste solo se utilizza (male) indagini penali, quali che siano".

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