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Domenica, 28 Aprile 2024
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Beni confiscati alla camorra, appello del Sindaco D'Alessio ai deputati

Pompei - Il ritiro dell'emendamento alla Finanziaria, con il quale si mettono all'asta gli immobili sequestrati alla camorra. È la richiesta avanzata dal sindaco di Pompei Claudio D'Alessio e dalla sua giunta che, nella giornata di ieri, ha...

Il ritiro dell'emendamento alla Finanziaria, con il quale si mettono all'asta gli immobili sequestrati alla camorra. È la richiesta avanzata dal sindaco di Pompei Claudio D'Alessio e dalla sua giunta che, nella giornata di ieri, ha deliberato un appello alla Camera dei Deputati affinché non approvino la modifica alla legge 109/1996 che prevede la riconsegna alla collettività degli immobili confiscati alla associazioni criminali di stampo mafioso. Un appello che l'amministrazione D'Alessio rivolge anche al sindaco di Napoli e a quello dei comuni della Provincia per creare un fronte unico. "Vendere i beni confiscati alle mafie anziché restituirli alla collettività sarebbe un errore - commenta Carmela Loster, assessore alla Trasparenza e alla lLegalità - in quanto è molto facile comprendere che le organizzazioni criminali di stampo mafioso, viste le grandi somme di denaro che hanno a disposizione, scenderanno in campo, con tutti i loro mezzi, per riappropriarsi dei beni che gli erano stati sottratti e riacquistare, quindi, il controllo territoriale in quella determinata zona. Controllo territoriale che sta alla base dell'esercizio del potere distorsivo economico e illegale messo in atto dalle organizzazioni mafiose – prosegue l'assessore - Se la Camera confermasse la decisione di vendere all'asta gli immobili confiscati, passati 90 giorni dalla confisca senza assegnazione, sarebbe enorme il rischio di restituirli alle stesse organizzazioni criminali. Tale norma vanificherebbe il lavoro di tutti coloro che sono impegnati nella lotta alle mafie e ad ogni forma di illegalità". Il Comune di Pompei, nell'ambito della sua politica di contrasto al fenomeno della criminalità organizzata, caratterizzata da iniziative di ogni genere al fine di diffondere la cultura della legalità, ha - in occasione dell'ultima celebrazione della "Festa della Città" - assegnato due immobili confiscati alla camorra alle associazioni "Riferimenti" e "Nuovi Orizzonti". La prima, il coordinamento antimafia fondato dal giudice Antonino Caponnetto, guidata dalla dottoressa Adriana Musella, ha deciso di fare della sede pompeiana, il punto di riferimento per l'intera regione. Sforzi che, così come sottolinea il primo cittadino Claudio D'Alessio, verrebbero cancellati di colpo. "L'emendamento approvato dal Senato annulla, di fatto, lo scopo della legge sull`uso sociale dei beni confiscati alla mafia e la loro restituzione alla collettività. Il divieto di vendere questi beni - continua il sindaco D'Alessio - è un principio che non può e non deve, salvo eccezioni, essere messo in discussione. L'utilizzo a fini sociali di tali patrimoni ha un valore rilevante e insostituibile: in primo luogo riafferma l'autorità dello Stato, che restituisce alle comunità locali i beni illecitamente sottratti dalle organizzazioni criminali. E in secondo luogo promuove iniziative sociali (educative, culturali, di lotta all'emarginazione, di sostegno alla legalità) volte a ricostruire parte di quel tessuto sociale depauperato dalla criminalità".

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