rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Marcianise

Piano di Recupero del centro storico, riunito dipartimento dell'Udc

Marcianise - Venerdì, nei locali di via Santoro, si è riunito il dipartimento urbanistico dell'Udc presieduto da Biagio Porfidia. L'argomento all'ordine del giorno discusso è stato il Piano di Recupero del centro storico cittadino che secondo la...

Venerdì, nei locali di via Santoro, si è riunito il dipartimento urbanistico dell'Udc presieduto da Biagio Porfidia. L'argomento all'ordine del giorno discusso è stato il Piano di Recupero del centro storico cittadino che secondo la nuova normativa regionale LR 16/2004, viene indicato col termine PUA (Piano Urbanistico Attuativo). Il piano di recupero è stato adottato dal Comune di Marcianise, con delibera di Giunta Comunale n° 49 del 28/07/2006, ed è in redazione da circa 14 anni dai tecnici incaricati con delibera di GC 201 del 01.03.'95. L'argomento fu oggetto di diverse riunioni dello stesso dipartimento nell'estate 2006, perché i tecnici del partito avevano individuato diverse criticità nel PUA adottato. Il cospicuo lavoro si concretizzò con la produzione di sostanziose osservazioni – opposizioni sull'intero strumento urbanistico appena redatto che furono spedite agli assessorati all'urbanistica della Regione Campania e della Provincia di Caserta. Oggi da maggioranza il partito vuole vedere concretizzare le proposte migliorative presenti nel documento riportante le osservazioni. Il piano in oggetto, secondo i tecnici del dipartimento, riporta interventi che modificano le disposizioni del vigente PRG: cambi di destinazione d'uso che modificano gli indici edilizi del PRG vigente; zone F1, quindi vincolate dall'attuale PRG, inglobate in ristrutturazioni urbanistiche; diverse modifiche agli standards urbanistici. Pertanto ai sensi dell'art. 25 comma 2 della LR 16/2004 il piano non può essere approvato in giunta comunale ma portato all'attenzione del consiglio comunale. Il piano così come è stato redatto e concepito prevede un incremento volumetrico nella zona A1 con interventi di ristrutturazione urbanistica. Aumentare le volumetria nella intera zona omogenea significa aumentare i vani abitativi e la popolazione ed il piano non allega nessuno studio di fattibilità dell'intervento che preveda la verifica degli standards urbanistici relativi. In molti casi vi è stata un'errata lettura degli immobili tanto che stessi edifici sono stati classificati e suddivisi in più unità edilizie, ognuna classificata diversamente, pur essendo parte di una stessa matrice architettonica. Non si comprende perché, tra l'altro, è impossibile per la stragrande maggioranza degli edifici poter utilizzare la LR15/2000 che prevede il recupero abitativo dei sottotetti edificati prima del 17 ottobre del 2000. Un'altra stranezza è che per gli edifici di recente costruzione non è possibile la sostituzione della copertura con una di diversa tipologia come avviene nella zona B. Queste sono le critiche mosse al piano dai tecnici del dipartimento che intendono, ora, da maggioranza tramutare in proposte di modifica prima che il PUA venga definitivamente approvato dalla nuova giunta comunale. Ovviamente tale lavoro sarà portato all'attenzione dell'assessore all'urbanistica che è già impegnato con i progettisti redattori per arrivare all'approvazione del PUA in breve tempo. Presente alla riunione anche il consigliere Francesco Zinzi, in qualità di tecnico, il quale ha commentato: "Il Piano di Recupero così come progettato, non risponde assolutamente alle norme in materia urbanistica, è incoerente e superficiale nelle analisi dirette sul territorio, e le norme redatte sono contrastanti con le analisi effettuate. Ai cittadini non interessa la speculazione, individuata attraverso il meccanismo della scelta indiscriminata degli immobili da recuperare, bensì il decongestionamento ed il rilancio del tessuto urbano senza ulteriore aggravio di nuovi insediamenti edilizi e del conseguente incremento demografico. Bisogna fugare ogni dubbio su personalismi e speculazioni consociativistiche di cui la popolazione non ne trae beneficio". Continua Biagio Porfidia : "La vivibilità e la conservazione del nostro patrimonio edilizio, la individuazione ed il potenziamento delle infrastrutture sociali urbane sono priorità irrinunciabili che un serio strumento di programmazione urbanistica dovrebbe tener in conto. Nel nostro caso è anche mancato il coinvolgimento delle parti sociali, come le associazioni dei commercianti, degli imprenditori, dei tecnici e degli artigiani".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piano di Recupero del centro storico, riunito dipartimento dell'Udc

CasertaNews è in caricamento