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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Agrorinasce e Banca Etica a sostegno realt che gestiscono beni confiscati alla camorra

Caserta - Agrorinasce e la Banca Popolare Etica hanno stipulato una convenzione allo scopo di sostenere finanziariamente le organizzazioni sociali che sono assegnatarie di beni confiscati alla camorra e/o di infrastrutture sociali che Agrorinasce...

Agrorinasce e la Banca Popolare Etica hanno stipulato una convenzione allo scopo di sostenere finanziariamente le organizzazioni sociali che sono assegnatarie di beni confiscati alla camorra e/o di infrastrutture sociali che Agrorinasce ed i Comuni soci realizzeranno sul territorio.
La Banca Popolare Etica è uno dei pochissimi istituti finanziari italiani che opera in tutta Italia sostenendo soprattutto le organizzazioni no-profit con tutte le operazioni del credito bancario. Banca Etica è la prima istituzione di finanza etica nel nostro paese, concepita dalle organizzazioni del Terzo Settore, del volontariato e della cooperazione internazionale.
"Siamo felici dell'accordo raggiunto con la Banca Popolare Etica - dichiara Giovanni Allucci, Amministratore Delegato di Agrorinasce – che serve alle molte organizzazioni no-profit che gestiranno i beni confiscati alla camorra o le infrastrutture che Agrorinasce ha creato e sta creando. "
Allo stato la società Agrorinasce sta lavorando per recuperare 24 beni confiscati alla camorra in quattro Comuni soci ed ha realizzato anche altre infrastrutture sociali, specie sportive. Molti di queste infrastrutture e beni confiscati alla camorra sono state assegnati ad associazioni o cooperative sociali ed altre saranno assegnati ad altre organizzazioni no-profit nei prossimi anni.
'Il lavoro di recupero ad uso sociale dei beni confiscati alla camorra è ancora lungo e difficile – prosegue Giovanni Allucci - attendiamo risposte su nostre richieste di finanziamento avanzate su 12 dei 24 beni confiscati alla camorra che sono nella nostra disponibilità e se pensiamo che sul territorio dei sei Comuni di Agrorinasce insistono circa 100 beni confiscati alla camorra, molti dei quali sono terreni agricoli, si può ben comprendere la necessità di sostenere le organizzazioni no-profit che intendono impegnarsi nella gestione di tali beni confiscati e la necessità di consistenti finanziamenti per la ristrutturazione di tutti questi beni.'
La convenzione stipulata tra i due enti tratta di 'un percorso di creazione e di sviluppo di un vero e proprio distretto sociale', una novità nel panorama nazionale.
'Questa è la novità più importante della convenzione stipulata – afferma l'Amministratore Delegato di Agrorinasce dott. Giovanni Allucci – Si sta prendendo atto che su questo territorio può avviarsi un nuovo percorso di sviluppo socio economico che guardi alle organizzazioni no-profit, in parte già avviato grazie all'ASL Caserta ed allo strumento della co-gestione di servizi socio sanitari, e che noi ci auguriamo che possa sviluppare fortemente nei prossimi anni con l'utilizzazione dei beni confiscati alla camorra. Su quest'analisi socio economica ci darà una mano anche la Facoltà di Economia di Capua.'

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