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Domenica, 28 Aprile 2024
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Alpini del Sud nel 147o anniversario nascita Esercito

Caserta - Penne nere del Sud, alpini di Caserta e dintorni a Tor di Quinto all'Ippodromo Militare "Generale Giannattasio" dove l'Esercito degli Italiani festeggia il 147° anniversario della nascita. San Prisco (città dell'alpino Vincenzo Cardella...

Penne nere del Sud, alpini di Caserta e dintorni a Tor di Quinto all'Ippodromo Militare "Generale Giannattasio" dove l'Esercito degli Italiani festeggia il 147° anniversario della nascita. San Prisco (città dell'alpino Vincenzo Cardella caduto nel 2006 in Afghanistan) e le Dolomiti, Terra di Lavoro e le montagne del Trentino e del Friuli, il dolore di famiglie del Nord e del Sud accomunate da un unico tragico destino e la fierezza di un Corpo dell'Esercito che parla di storia, sacrificio ed eroismo al di sopra di ogni retorica. La dolce, struggente melodia del «Signore delle cime» intonata dagli "Alpini" unisce simbolicamente in un abbraccio aree solo geograficamente distanti. Alpini di Caserta, come Vincenzo Cardella ed il Sottotenente Giovanni Pezzulo (deceduto il 12 febbraio scorso sempre in Afghanistan), volontari in missioni di pace, soldati per difendere il diritto alla vita altrui e costruire le ragioni di un'esistenza, la propria, non soffocata da incognite ed incertezze per il lavoro che non c'è, la fidanzata che non puoi sposare perché non riesci a sistemarti, gli amici che lottano come te per non farsi soffocare dalla rassegnazione o, peggio ancora, di finire nell'abbraccio della malavita organizzata. Alpini, e sai già che non ti aspettano passeggiate e relax, che farai parte di un corpo dalla ultracentenaria tradizione, che gli alpini sono molto radicati sul territorio, che parteciperai a missioni a rischio, che la paga è buona ma te la dovrai comunque sudare. Alpini del Sud, e oggi, con la professionalizzazione dell'Esercito, a nessuno pare una contraddizione. L'Italia che ha rischiato di essere divisa riscopre, grazie anche agli alpini del Sud, il senso della sua vera, indissolubile identità. Cantano le montagne e la libertà gli alpini e ti sembra quasi di vederle, quelle cime, patrimonio della natura e delle "piume nere". Ripensi alle pagine della Grande Guerra, al terremoto del Friuli, ai miracoli di generosità verso chi soffre o ha semplicemente bisogno di aiuto e capisci forse perché il Sud, tra gli alpini, non poteva e non potrà mai mancare.

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