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Ronghi (An): 'Mi dimetto da Alleanza Nazionale'

Napoli - Già capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale, il Vice Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Ronghi, da 37 anni nel partito di Gianfranco Fini, ha assunto la decisione di dimettersi dal suo partito a seguito della...

Già capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale, il Vice Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Ronghi, da 37 anni nel partito di Gianfranco Fini, ha assunto la decisione di dimettersi dal suo partito a seguito della vicenda della esclusione dei consiglieri regionali di An e di Forza Italia dalle candidature alle prossime elezioni politiche, una scelta secondo Ronghi "mortificante per il duro e incessante lavoro di opposizione svolto in questi anni dai consiglieri regionali del centro destra".
Una "ferrea" opposizione che, nel corso della conferenza stampa, Ronghi ha fortemente rivendicato soprattutto per quanto riguarda "le denunce sull'emergenza rifiuti, grazie alle quali oggi la magistratura ha avviato un procedimento a carico del presidente della Regione Bassolino, quelle contro il malaffare del centro sinistra e contro il mancato sviluppo socio economico della regione; azioni – ha sottolineato Ronghi - che non hanno intrapreso taluni parlamentari e dirigenti regionali e nazionali del centro destra, i quali hanno, invece, preferito voltare lo sguardo dall'altra parte".
"In Campania il lavoro svolto dai consiglieri regionali, che esprimono il consenso popolare e rappresentano il territorio, non è apprezzato né premiato, anzi viene del tutto svilito – ha sottolineato Ronghi – tanto che le candidature al Parlamento sono state decise a Roma senza alcun coinvolgimento dei consiglieri regionali nonostante fosse stata richiesta una riunione del coordinamento regionale che il coordinatore Landolfi ha ritenuto inutile".
"La vera ragione alla base della scelta di escludere i consiglieri regionali dalle candidature alle elezioni politiche – ha aggiunto Ronghi – è nell'implicito disconoscimento del ruolo svolto dall'opposizione regionale ma anche nel voler garantire nomine di deputato e senatore a personaggi che non sono realmente rappresentativi del territorio ma che hanno, invece, i soliti santi non in paradiso ma a Roma. Tutto questo – ha proseguito Ronghi - al di là dei vani tentativi di edulcorazione di Landolfi, che con le sue affermazioni offende l'altrui intelligenza, appare in tutta la sua evidenza ed è del tutto inaccettabile per chi, come me e come tanti altri consiglieri regionali di opposizione, rivendica con orgoglio il lavoro svolto per una vita intera sul territorio al servizio di un'idea e dei cittadini e la legittima aspettativa a proseguire tale impegno in Parlamento".

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