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Martedì, 30 Aprile 2024
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DAndrea UDC, la Democrazia nei rifiuti

San Nicola la Strada - Quattordici anni fa, in Campania, considerando quella dei rifiuti non smaltiti un’emergenza, fu istituito il commissario straordinario. Oggi il Consiglio dei Ministri lo ha rinnovato, ma le montagne di spazzatura sono ancora...

Quattordici anni fa, in Campania, considerando quella dei rifiuti non smaltiti un’emergenza, fu istituito il commissario straordinario. Oggi il Consiglio dei Ministri lo ha rinnovato, ma le montagne di spazzatura sono ancora lì. “Questa montagne di spazzatura” – ha affermato Carlo D’Andrea, Presidente cittadino dell’Udc – “sono state irrigate con fiumi di quattrini pubblici, affidati alle amorevoli mani del commissario e delle autorità regionali, che poi erano sempre le mani di Antonio Bassolino. Si è scritto e ripetuto che buona parte di quei soldi sono finiti alla camorra, ma dalla procura di Napoli, così interessata alle attricette” – ha aggiunto D’Andrea – “non giunge notizia di significativa attività. Anzi, Pecoraro Scanio, dopo avere passato il Natale assieme, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Chiederò al governo di superare il commissariamento; è la camorra a creare il caos”. Detto da un ministro fa ridere e detto da un campano fa piangere, perché la camorra non prospera generando caos, ma mettendo ordine criminale nel caos prodotto da politicanti incapaci, dediti esclusivamente al proprio tornaconto personale ed alla raccolta demagogica del consenso. Roba” – sottolinea l’esponente udiccino – “di cui Bassolino è maestro. Il sindaco Iervolino s’appella a Napolitano, atteso a villa Rosebery. Il Presidente conosce bene la situazione, essendo anch’egli napoletano. Scenario non profumato, ma reso ancora più ammorbato, purtroppo, dal fatto che sembra inesistente l’opposizione politica. Quel che succede meriterebbe una vivace battaglia d’informazione, la proposizione del tema nel contesto nazionale, la creazione del consenso mediante l’ascolto continuo della popolazione, la difesa degli interessi legittimi e la denuncia di autorità pubbliche che, inesorabilmente, tradiscono tutti gli impegni presi sulle discariche. Si dovrebbe indicare una linea alternativa all’attuale, anche prendendo esempio da realtà locali dove le cose funzionano, e si dovrebbe fermare l’emorragia di pubblica ricchezza. Insomma” – conclude Carlo D’Andrea – “si dovrebbe far politica, avendo qualche idea da spendere, offrendo la speranza di un’alternativa. Silenzio, invece. E la cosa puzza, assai”.

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