rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Tanzarella scrive lettera pubblica a De Franciscis

Caserta - "Signor presidente della Provincia di Caserta Alessandro De Franciscis,ben volentieri mi sarei evitato il compito di scriverLe una letterapubblica, ma la gravissima condizione in cui Lei e i partiti che Lesono sodali avete posto questa...

"Signor presidente della Provincia di Caserta Alessandro De Franciscis,
ben volentieri mi sarei evitato il compito di scriverLe una letterapubblica, ma la gravissima condizione in cui Lei e i partiti che Lesono sodali avete posto questa Provincia e la città di Caserta esigeuna parola di ammonizione e condanna. Una parola che si coniuga ad untempo con una esigenza che apparirà a Lei e alla Sua concezione dellapolitica come estranea e inusuale: giustizia e questione morale.Giustizia per coloro che sono stati traditi da una politica spietatacome la Sua, una politica che ha anteposto il potere e il consenso alladignità, alla salute e alla felicità degli esseri umani. O la politicasi riconosce questo compito prioritario o rischia di accettare ognimezzo per alimentarsi e autoriprodursi affermando come necessariequelle presunte “leggi assolute” della politica con le quali sipretende di giustificare ogni male. Le scrivo quindi non per questionipersonali ma per la responsabilità civile che dovrebbe impegnare ognisingolo cittadino.Come se non fosse già grave l’amorale politicaattuata in questi anni dal presidente della Regione Bassolino, ognisperanza di trasformazione sociale e partecipazione politica ènaufragata miseramente in questi anni della Sua amministrazioneprovinciale. Le nomine negli Enti gestiti dalla Provincia hannocontinuato a seguire le regole del clientelismo come nel passato:incarichi affidati a benemerenze elettorali o a portatori di votiinvece di competenze professionali o riconosciuta moralità. I nomi deiconsiglieri e dei presidenti - lautissimamente retribuiti - di questiEnti non hanno bisogno di commenti! La nomina del direttore generaledella Provincia è stata realizzata con un bando scandaloso quanto ititoli del vincitore: un semplice diplomato, Suo amico, del tuttodigiuno di diritto amministrativo e privo di qualsiasi competenza, macerto ben preparato nella gestione degli affari e che - come è noto - èoggi sotto inchiesta per gravissimi reati relativi all’alta funzionericoperta. Dopo il suo arresto Lei non solo non ha fatto pubblicaammenda, ma non ha smontato la struttura dirigenziale dell’Enteaffidata ad alcuni funzionari - tra cui dei distaccati presso laProvincia - non poco chiacchierati, ma l’ha addirittura rafforzatariconoscendo a costoro - in alcuni casi - poteri decisionali superioriagli stessi Assessori e mortificando le competenze dei tanti dipendentionesti e operosi. E che dire poi dello spreco? Della prodiga gestionedelle consulenze? Oppure della sagra dell’effimero iniziata concentinaia di migliaia di euro scialacquati per l’anniversario dellaricostituzione della Provincia e continuata con la promozione diattività sottoculturali come la “Mostra sulle mogli dei presidentidella Repubblica” o la costosa rivista di propaganda - La Provincianuova di Terra di lavoro - stampata coi soldi dei cittadini (nel numerodi dicembre vi sono 9 Sue foto nelle prime 12 pagine!!!) per promuoverela Sua immagine? Come giustificare, infine, le sempre più ridotterisorse destinate alle politiche sociali?All’inazione amministrativadiretta si accompagna la Sua assidua attività politica di occhiutocontrollo e influenza su strutture locali come le Aziende Sanitarie e l’azienda Ospedaliera cittadina gestita da ossequiosi servitori Suoi, diMastella, di Bassolino, di De Mita. Sempre gli stessi nomi dei padronidella vita e della salute dei cittadini e che ora hanno elaborato unvergognoso Piano Sanitario che moltiplicherà soltanto incarichi ebenefici personali. Sempre gli stessi nomi che gestiscono un potereimmenso per il loro solo tornaconto: di partito, di corrente, di votima ai quali non interessa in alcun modo la sorte dei malati o laprevenzione in una Provincia e in una Regione con tassi elevatissimi ditumori e altre gravi patologie provocate da un inquinamento sistemico eforse irreversibile. Come è scandaloso e ridicolo dinnanzi a questodisastro ambientale sentirLa parlare di vocazione turistica dellaProvincia, di prodotti agroalimentari pregiati e dieccellenze.Agli inizi degli anni ’90 Lei, insieme ad altrirappresentanti delle associazioni ecclesiali della diocesi di Caserta,indirizzò una lettera ai casertani perché prendessero coscienza deldanno morale e ambientale che la politica del tempo stava producendo.Oggi devo riconoscere che quell’allarme, errato per difetto, è statoampiamente superato dalla Sua azione che ha posto la città in unacondizione di morte. Io non ho autorità per chiederLe dimissioni né lacosa mi interessa - questa richiesta dovrebbero farglieLa tutti iconsiglieri provinciali che hanno retta coscienza - ma come cittadinoho il diritto di chiederLe a nome dei tanti condannati a morte diquesta città un atto di ammissione di colpa, di grave colpa nell’aversostenuto l’apertura della discarica de “Lo Uttaro” in un’area abitatada 200.000 cittadini e nell’essere restato insensibile agli appelli ealle denunce di chi le segnalava l’errore compiuto e la gestioneillegale della discarica. Ricorderà l’accorato testo del manifesto delvescovo Nogaro, le innumerevoli segnalazioni dei consulenti delComitato contro la discarica, le proteste dei cittadini per lanauseante e vomitevole puzza che si è diffusa in una superficie dimolti chilometri quadrati.Signor presidente De Franciscis, nonoccorreva l’intervento della Magistratura per stabilire che quelladiscarica era illegale e non poteva essere realizzata: parlavano dasole già le carte. E da esse era facile prevedere la catastrofeambientale irreversibile che avrebbe procurato senza risolvere in nullail problema dei rifiuti. Lei ha favorito l’apertura di una discaricasopra un’altra discarica già piena di rifiuti pericolosi, omettendo ilcontrollo ha permesso che si sversassero a “Lo Uttaro” sostanzealtamente tossiche, che i rifiuti conferiti fossero di tipocompletamente differente da quelli stabiliti, che la falda acquiferafosse raggiunta da sostanze tossiche e percolato. Lei è rimastoindifferente a qualsiasi appello, richiamo, segnalazione,documentazione fotografica relativa a quanto si stava verificando!Lei aveva un potere enorme e lo ha usato nel modo peggiorepossibile.Ricordando che Lei un tempo è stato un esponentedella corrente di Cirino Pomicino non mi meraviglia questa suaconcezione del potere come dominio e come onnipotenza. Lei restacoerente a colui che fu Suo maestro e protettore. Lei così ha confuso iprincipi di una Repubblica con una monarchia assoluta, dimostrando diconoscere solo le regole del privilegio di casta. E’ il caso che Lerammenti che la nobiltà è stata abolita con la Costituzione del 1948.Ma mi meraviglia e sconcerta il silenzio di Caserta e della Provinciatutta: un sottosegretario e una decina di parlamentari che taccionocompatti di fronte a “Lo Uttaro”, partiti vecchi e nuovi che accettanoche la politica possa essere ancora ridotta a clientela e comparaggio,sindacati che trovano normale la sarabanda di inaugurazioni di centricommerciali miseramente camuffati con sviluppo e ricchezza diffusa,cittadini rassegnati a far da sudditi e spettatori e gli onesti ditutti i partiti che restano inerti. Signor presidente De Franciscis,Lei potrà anche continuare in questa dissennata gestione del potere aqualsiasi prezzo e nella Sua corsa a nuovi incarichi di questo nuovo-vecchissimo Partito Democratico già avvezzo ai clientelismi, aitesseramenti forzosi, all’assenza di democrazia, al vuoto culturale,Lei potrà continuare a calpestare i diritti, farsi forte della diffusaignoranza e omertà e non tenere in alcun conto il mio dissenso disemplice cittadino, ma sappia che dinnanzi alla sfiducia nella politicache Lei sta causando, all’ulteriore dissolvimento della moralità civilee alla catastrofe de “Lo Uttaro” che Lei ha provocato la Storia di ieril’ha già condannata."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tanzarella scrive lettera pubblica a De Franciscis

CasertaNews è in caricamento