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Sabato, 27 Aprile 2024
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Rivellini: 'Edilizia ospedaliera in Campania ferma'

Napoli - «L’edilizia ospedaliera in Campania è ancora ferma al palo. I molti fondi disponibili in base all’art. 20 della legge del 1988 continuano per la gran parte a non essere utilizzati e per un’altra quota-parte si cerca di procedere, ma molto...

«L’edilizia ospedaliera in Campania è ancora ferma al palo. I molti fondi disponibili in base all’art. 20 della legge del 1988 continuano per la gran parte a non essere utilizzati e per un’altra quota-parte si cerca di procedere, ma molto a rilento. A pagarne le conseguenze sono gli ospedali da costruire e quelli da ammodernare in tutta la regione e ricordo che in tanti casi molte strutture non rispettano neanche i requisiti minimi». La dichiarazione è del consigliere regionale di AN Enzo Rivellini, componente delle commissioni Sanità e Bilancio, che aggiunge: «Al centrosinistra non è bastata la sonora bocciatura della revoca del 65% dei fondi disponibili con l’Accordo di Programma del 2000, rimodulato nel 2002, e sottoscritto per finanziare l’edilizia ospedaliera in Campania. Infatti, anche sulla quota-parte potenzialmente recuperabile, pari al 35% e che ammonta a 247.030.399,73 Euro, Montemarano & C. continuano a procedere con estrema lentezza. È chiaro che il 65% dei fondi disponibili, pari a 458.770.742,36 euro, sono stati persi e potranno essere ridiscussi solo ed esclusivamente con un nuovo ed eventuale Accordo di Programma. La situazione attuale, intanto, dice che al Ministero della Salute sono stati presentati progetti da finanziare nell’ambito della quota del 35% che si sta cercando di recuperare sul totale de-finanziato. In pratica, a distanza di 20 anni dal varo della legge per l’edilizia ospedaliera, a 7 anni dall’Accordo di Programma, a 5 anni dalla sua rimodulazione, i cittadini campani attendono ancora di poter beneficiare di strutture adeguate e moderne. In particolare per Napoli e provincia la situazione progettuale che attende il via libero definito è la seguente: Ospedale Cardarelli: 51.005.766,08 (Adeguamento sistema elettrico, sistemazione impianto fognario, sistema antincendio, realizzazione sistema informatico, ristrutturazione ed adeguamento tecnologico dei padiglioni, ecc); Ospedale Monaldi: 23.227.212,53 (Ristrutturazioni ambulatori specialistici, ristrutturazione ali esterne, ristrutturazione direzione generale, centralizzazione fonti energetiche, razionalizzazione reti distribuzione, messa a norma degli impianti, rete fognaria interna, realizzazione sistema gestione e controllo centralizzato, ecc); Istituto Pascale: 8.779.767.,28 Euro (Ristrutturazione degenze di medicina, ambulatori specialistici ed adeguamento ai requisiti minimi; Ospedale Boscotrecase: 10.329.137,98 Euro (Realizzazione degenze chirurgiche, mediche, delle terapie intensive e materno infantile per adeguamento ai requisiti minimi, ristrutturazione servizi generali ed ambulatori); Ospedale CTO Napoli: 6.455.711,24 Euro (Realizzazione unità spinale, ristrutturazione degenze chirurgiche e riabilitative); Ospedale San Paolo: 6.713.939,69 Euro (Ristrutturazione degenze mediche e chirurgiche e riabilitative, ecc.); Ospedale Vecchio Pellegrini: 7.385.333,66 Euro (Ristrutturazione degenze mediche, chirurgiche e di emergenza, ecc.) Ospedale San Giovanni Bosco 9.812.681,08 Euro (Ristrutturazione degenze mediche e chirurgiche, ecc); Vi sono anche altre opere che attendono di essere ammesse a finanziamento, ma in generale la situazione non è affatto positiva. Anche se il centrosinistra ha cercato, e con grave ritardo, di mettere una toppa tentando il recupero del 35% del totale de-finanziato, i tempi burocratici, che tutti sanno essere molto lenti, non consentono l’effettivo utilizzo in tempi rapidi. Questo mette a rischio l’assistenza sanitaria e la qualità degli ospedali campani e napoletani in particolare».

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