rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

La casertana Raucci nellinferno del Libano

Caserta - Il Caporale VFP Maria RAUCCI, della provincia di Caserta e in servizio presso l'11° Reggimento Bersaglieri con sede a Occenico (PN), dallo scorso 29 settembre è in Libano con il reggimento che prende il nome di "ITALBAT 1", ed è...

Il Caporale VFP Maria RAUCCI, della provincia di Caserta e in servizio presso l'11° Reggimento Bersaglieri con sede a Occenico (PN), dallo scorso 29 settembre è in Libano con il reggimento che prende il nome di "ITALBAT 1", ed è inquadrato nella Joint Task Force - Lebanon, Task Force Sector West, comandata dal Generale di Brigata Paolo Ruggiero di Portici in provincia di Napoli. L'11° Reggimento è lo stesso che partecipò alla prima missione ONU in Libano 25 anni fa. Il Caporale Maria Giuseppa Raucci, classe ’82, della provincia di Caserta, circa tre anni fa realizza il suo sogno intraprendendo la carriera militare come Volontaria nell’Esercito. Dopo un breve corso, è assegnata all’11° Reggimento Bersaglieri di Occenico (PN), con incarico “Conduttore di automezzi”. Effettiva alla 3^ Compagnia Fucilieri, dopo aver conseguito le patenti, riesce in poche settimane a convincere i colleghi maschietti, con la sua guida cosciente, disinvolta ma sicura, che non è sempre vero il detto “Donna al volante…pericolo costante”! Questi i suoi pensieri e le prime impressioni alla partenza dall’Italia per il Libano. “E’ il 29 settembre 2007” – ci ha fatto sapere il caporale Raucci – “quando con entusiasmo ed eccitazione, distratta dal vocio dei colleghi che stanno prendendo posto accanto a me, prendo coscienza di trovarmi all’interno dell’aereo che tra qualche minuto mi porterà in Libano. Non faccio in tempo a finire di riordinare le idee, tra una chiacchierata con il collega vicino di posto e la consumazione di un veloce snack, che vedo dall’oblò dell’aereo un albero di cedro sventolare su una bandiera con sfondo bianco rosso. Sono già atterrata nell’aeroporto internazionale di Beirut. Beirut, città affascinante, estesa lungo una stretta e frastagliata fascia costiera, che a dire la verità avevo immaginato diversa, la frenesia di una città occidentale caratterizzata da palazzi imponenti, grandi viali alberati, macchina lussuose, moschee maestose, il tutto contrastato da aspetti che palesano il recente scontro con gli israeliani: check point presidiati dell’esercito libanese sparsi ovunque, strade e palazzi in costruzione evidentemente distrutti dagli ultimi bombardamenti. Dopo 4 ore di viaggio attraverso città e villaggi raggiungiamo Marakah, dove si trova la nostra base, intitolata a Matteo VANZAN, il lagunare morto in Iraq durante la “battaglia dei ponti”. L’ambientamento a queste nuove condizioni operative non è stato facilissimo: ho impiegato diversi giorni per abituarmi ai frenetici ritmi lavorativi, alla situazione alloggiativa e climatica. In questi giorni ho effettuato le prime ricognizioni lungo quelli che saranno gli itinerari da pattugliare e da percorrere per i rifornimenti logistici; ho guidato il mezzo della scorta dedicato all’ufficiale medico nelle sue attività di visite ambulatoriali presso strutture mediche in diversi paesini della zona; sempre con la scorta ho accompagnato i team dell’EOD, i nostri tecnici dello sminamento, in attività di prevenzione e riconoscimento delle mine nelle scuole e d’intervento sul terreno. Ho notato con gran piacere, nei sorrisi dei bambini e nei saluti della gente, che la nostra presenza qui è molto gradita. Come Task Force ITALBAT 1, si sta portando avanti un progetto che mi interessa particolarmente: si tratta di una serie d’incontri tra noi, ragazze del contingente italiano e le coetanee ragazze locali per favorire momenti d’incontro e di riflessione, per scambiare idee ed esperienze reciproche sulle diverse esperienze lavorative, di vita sociale e culturale. Nel mio cuore c’è la speranza che arriverà un giorno in cui le mamme libanesi potranno vedere i loro bimbi giocare e andare a scuola senza avere la preoccupazione dell’ombra di una nuova guerra con i vicini israeliani”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La casertana Raucci nellinferno del Libano

CasertaNews è in caricamento