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Pd, intervista a Carozza

Caserta - La nuova politica. Dialogo con Sergio Carozza intorno al Partito Democratico. Sergio Carozza è laureato in legge, si sta specializzando in diritto del lavoro alla Sapienza di Roma e dopo anni di serio impegno civile e sociale, è ora...

La nuova politica. Dialogo con Sergio Carozza intorno al Partito Democratico.

Sergio Carozza è laureato in legge, si sta specializzando in diritto del lavoro alla Sapienza di Roma e dopo anni di serio impegno civile e sociale, è ora capolista (di appena ventisei anni) della lista “Con Veltroni. Ambiente, innovazione, lavoro” per le primarie del 14 ottobre nel collegio di Caserta. Abbiamo parlato con lui della nuova opportunità rappresentata dal PD per la politica italiana.

Si discute ormai incessantemente delle primarie del 14 ottobre, e i media tanto locali che nazionali stanno dando notevole spazio a questo evento. Cos’è che manca al dibattito ‘pubblico’ intorno alla nascita del nuovo partito?
Il dibattito si sta concentrando troppo attorno alle persone, alle piccole beghe locali: non si sta discutendo di progetti, di idee, di programmi. Si dice che vogliamo la nuova forza politica ma non si discute né della forma del nuovo partito né delle esigenze cui esso dovrebbe rispondere.

Quali sono i temi intorno ai quali la tua lista vorrebbe orientare la discussione?
A mio parere, occorre riflettere su quale modello di sviluppo vogliamo per il nostro paese e quindi su quali politiche orientino il nuovo partito nel governo del paese.

E cosa pensate voi in merito?
Noi vogliamo uno sviluppo ecosostenibile, orientato verso la valorizzazione del capitale umano e intellettuale di cui ancora dispone l’Italia: un’economia della conoscenza, in cui il sapere scientifico e tecnologico, la creatività applicata al lavoro e all’impresa, la scuola, l’università, i centri di ricerca siano valorizzati pienamente.

Ancora poco però è stato fatto su questo terreno.
La realtà politica ed economica internazionale sono cambiate, e ancora ci continuiamo a rapportare ai problemi del paese secondo schemi insufficiente e superati. Il Partito Democratico dovrà fare proposte innovative, semplici e chiare. L’Europa, e l’Italia in primo luogo devono sviluppare un’economia basata sulla conoscenza ed un welfare in grado di adattarsi alle nuove sfide e di creare nuove garanzie. La nostra lista può contribuire a orientare il dibattito nel PD in questa direzione.

Quale Italia immaginate dunque voi?
Noi vogliamo un’Europa ed un Italia dinamica, libera, concorrenziale ed anche giusta e solidale, dove una ragazza o un ragazzo possono essere certi che nel corso della loto vita non saranno mai soli e che se si impegnano, se studiano possono realizzare se stessi, avere successo ed aiutare così il proprio paese.

Hai accennato prima che c’è il rischio che i sentimenti ‘antipolitici’ assumano ancora più forza tra gli elettori.
Questa politica così non va! Si vive di chiacchiericcio e di polemiche. Non si entra raramente nel merito dei problemi.

Pensate che il Pd possa essere la soluzione?
Vogliamo perciò costruire un partito di programma che sappia chiedere fiducia ai cittadini in base alle idee che propone ed alle soluzioni che avanza e che slezioni la classe dirigente in base al merito ed alla competenza. Serve una grande forza politica riformista che dal governo e dalla società renda possibile il cambiamento: i cittadini oggi sonno assordati dalle parole vane di tanti politici e vedono le cose sempre uguali, noi vogliamo che ogni giorno debba potersi materilamente vedere che l’Italia è più solidale, più moderna, più ricca.

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