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Ventre su costi della politica: 'Ds mette mani avanti'

Caserta - "Di ora in ora si sviluppa sempre più intenso, e molte volte in modo demagogico, il dibattito sui cosiddetti costi della politica. Un coro sempre crescente di “plauditores” diventa molte volte inconscio strumento di chi probabilmente ha...

"Di ora in ora si sviluppa sempre più intenso, e molte volte in modo demagogico, il dibattito sui cosiddetti costi della politica. Un coro sempre crescente di “plauditores” diventa molte volte inconscio strumento di chi probabilmente ha disegni diversi dalla mera condanna degli sprechi. Diventa quindi eticamente doveroso, anche a costo di impopolarità, cercare di fare il punto della situazione tentando innanzitutto di comprendere perché all’improvviso si sia scatenato il problema. molte le ipotesi dietrologiche: i diessini temono una nuova tangentopoli che li riguardi e quindi mettono le mani in avanti (di qui il: “non vogliamo fare la fine di Bettino”); un tentativo di scalata al potere da parte degli industriali e, separato o congiunto a questo, un tentativo di scalata da parte di qualche importante giornale del nord con qualche gruppo di potere accademico. Ma, indipendentemente da ciò che ha sollevato il polverone, bisogna dire che gli sprechi e l’anomalia sono sotto gli occhi di tutti. Basta vedere i costi del commissariamento per i rifiuti in Campania, le innumerevoli consulenze negli Enti locali che molte volte mascherano elargizioni ad amici, pensioni a deputati con pochi anni di attività e chi più ne ha ne metta. Ciò che invece non può in alcun modo essere condiviso nella polemica che si è scatenata è che si confondano gli sprechi della politica con i costi della democrazia. Siamo un Paese che si avvia ad avere sempre più un democratico policentrismo decisionale, un Paese che in pochi decenni di democrazia sta riuscendo finalmente a smantellare l’assurdo ed antidemocratico accentramento di potere prefettizio, utile solo a servire il padrone di turno, siamo un Paese in cui forze di centro, di destra e di sinistra hanno ben solido il concetto di democrazia. Non sciupiamo quindi le conquiste fatte, i tanto articolati e quasi sempre utili modi di rappresentanza democratica solo perché non riusciamo ad eliminare qualche spreco. Colpiamo con durezza la patologia ma esaltiamo le conquiste democratiche".

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