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Antonio Roano su manifestazione del 13 maggio

San Nicola la Strada - "E’ stata una buona occasione per la passerella dei politici “disimpegnati” quella della marcia del 13 maggio scorso che ha visto la presenza di oltre duemila persone le quali hanno accolto l’appello del comitato emergenza...

"E’ stata una buona occasione per la passerella dei politici “disimpegnati” quella della marcia del 13 maggio scorso che ha visto la presenza di oltre duemila persone le quali hanno accolto l’appello del comitato emergenza rifiuti Caserta – Lo Uttaro e del Vescovo Nogaro. Egli, eroicamente e stoicamente, nel solco di San Francesco, sta facendo vedere come il ruolo della vera Chiesa sia a fianco del popolo che soffre e non nelle stanze del potere che in modo strumentale, senza conoscere i fatti, lancia stupidi anatemi e assurde scomuniche.
Dobbiamo, se vogliamo risorgere come popolo e come nazione e riconquistare l’antica nobiltà d’animo e la limpidezza di pensiero, guardare la realtà attraverso i fatti ed i comportamenti, senza lasciarci lusingare dai proclami di coloro che dicono una cosa e poi ne fanno un’altra.Non deve sfuggire a nessuno come i sindaci dei quattro comuni siano, ciascuno a modo suo, distanti dai bisogni della gente, sempre pronti ad assumere atteggiamenti ambigui e opportunistici.
Il sindaco di Caserta Petteruti, per esempio, dopo aver firmato un protocollo d’intesa sciagurato per le conseguenze sanitarie che comporterà, inganna i cittadini assicurando fantomatici controlli alla discarica Lo Uttaro da parte dell’ARPAC che invece non ha mai firmato alcun contratto. La conseguenza è che gli sversamenti avvengono senza alcun controllo sulla composizione dei rifiuti trasportati, come invece impone la legge, mentre un’aria fetida e maligna invade i polmoni degli abitanti.Nella discarica giungono camion colanti percolato a fiumi, che è trenta volte più velenoso dell’acqua di fogna, inquinando l’ambiente nel percorso che dal CDR di Santa Maria giunge alla discarica stessa, mentre i rifiuti tritati fuorilegge vengono sversati in un’area comprendente una precedente discarica abusiva di due milioni di metri cubi di rifiuti senza nome e senza origine che la legge regionale del 2005 obbligava a bonificare, al centro tra due siti di trasferenza ed uno di stoccaggio, la cui esistenza impediva che venisse individuata legittimamente come discarica la Cava ex Mastropietro.
Il sindaco di Maddaloni e quello di San Nicola la Strada, il primo fedele vassallo del Signore De Franciscis in quanto suo assessore alla provincia, il secondo compagno d’avventure passate e recenti, fanno orecchie da mercante all’appello dei comitati. Essi si rifiutano di apporre la firma su una richiesta indirizzata al Giudice Ordinario di blocco della discarica a causa dell’incombente pericolo per la salute pubblica, andando contro lo spirito di delibere consiliari che invece manifestavano una netta contrarietà su tale sito.
Il sindaco di San Marco Evangelista, che pure non ha dato seguito ad una delibera consiliare che prevedeva il ricorso al TAR per bloccare il prosieguo delle operazioni di preparazione della discarica, dopo varie comparsate ad uso e consumo dei più distratti, ora che incombono le elezioni partecipa con la fascia tricolore alle manifestazioni, novello ma poco credibile e improvvisato paladino dell’ambiente.Altro che i sindaci della zona di Serre che indomiti si ergono a difesa degli interessi della propria gente e del proprio territorio!!
Non voglio infine fare alcun torto al Presidente De Franciscis lasciandolo fuori dal commento generale, perché, come pervaso da uno spirito dittatoriale e con una incredibile sicumera, prima invade il territorio della Provincia con manifesti giganteschi che recitano “Prendetevela con me” e poi, quasi a incitare la popolazione a scagliarsi davvero contro di lui, firma sciagurati protocolli sul cui rispetto non vigila neanche, lancia sprezzanti proclami e manca poco che si affacci a storici balconi; forse non lo fa perché a Caserta manca una qualsiasi Piazza Venezia e per il timore di non avere molti spettatori..Ecco perché c’è bisogno di aria nuova, di un rinnovamento serio e vero che porti fuori dalle amministrazioni quei politici come Falco e Ventre prima, autori del sito di stoccaggio e di quello di trasferenza a Lo Uttaro, e quelli citati sopra poi, per tornare a dei rappresentanti che abbiano al centro del loro operato il bene del territorio e non incomprensibili giochetti di potere che poco o nulla hanno a che spartire con i desideri della gente.
Torno quindi a lanciare alto il mio appello, unendomi a quello del Vescovo: amministratori dei comuni e della Provincia: se ci siete, battete un colpo: sospendetevi dall’incarico, prima di diventare degli esseri mitologici, metà uomini e metà poltrona di potere".

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