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Libano, la folgore incassa il plauso di Bertinotti

Caserta - “I soldati qui sono la miglior vetrina del Paese. Tutti i politici italiani, me compreso, prima di parlare dovrebbero ascoltare questi nostri ragazzi. Capirebbero, così come ho capito io oggi, quanto siano capaci di comprendere la...

“I soldati qui sono la miglior vetrina del Paese. Tutti i politici italiani, me compreso, prima di parlare dovrebbero ascoltare questi nostri ragazzi. Capirebbero, così come ho capito io oggi, quanto siano capaci di comprendere la situazione in cui operano, di avere buoni rapporti con le popolazioni locali, di essere una presenza importante per il dialogo. Insomma la loro è una presenza di pace e tutto il nostro Paese dovrebbe mettersi all’altezza di questa vetrina”. L’affermazione non avrebbe creato tanto scalpore se fosse stata detta da un amico delle Forze Armate, ma questa volta l’apprezzamento nei confronti dei nostri uomini e donne con le stellette è venuto niente meno che dal Presidente della Camera, Fausto Bertinotti, comunista e pacifista, che dunque non ha mai amato gli eserciti, le armi, la guerra. E queste parole Bertinotti le ha rivolte ai “caschi blu” della Brigata paracadutista della Folgore che si trova in Libano per la missione Unifil e che da alcuni giorni hanno sostituito la brigata Pozzuolo del Friuli, forse la più dura militarmente e storicamente “di destra” nella storia dell’Esercito Italiano, le cui compagnie hanno nomi e gagliardetti che con la pace non hanno molto a che vedere, “Diavoli neri”, “Pantere indomite”, “Vampiri”, “Leoni”, “Sorci Verdi”, “Condor”, “Peste”. Si tratta di combattenti insomma, che infatti hanno affermato: “E che volete che ci mettiamo nei nostri simboli, volete mandare le Orsoline contro Hezbollah?”. Però qui rispettano il mandato dell’ONU e le regole di ingaggio senza grandi frustrazioni. Però pattugliano la zona, individuano i bunker degli Hezbollah, sminano il territorio, lo puliscono dalle cluster bomb, le micidiali bombe a grappolo. E insegnano ai bambini come evitare di finirci in mezzo, rimanere feriti e magari morire. E infatti hanno portato Bertinotti in una scuola elementare dove una donna paracadutista, con un orsacchiotto in mano, istruiva i bambini a salvarsi la pelle. Ed è proprio questo che piace al presidente della Camera. Quando poi fa il discorso alle truppe riunite in mensa, Bertinotti dice ai nostri giovani: “Voi fate un’opera preventiva per la pace contro i danni provocati da una guerra che altri hanno fatto. Io vi sono grato per questo e sono orgoglioso di appartenere a questo Paese”. I soldati della Folgore applaudono, qualcuno scherza: “L’abbiamo folgorato”. Questa è la Folgore.

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