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Inaugurata sede Istituto Italiano di Scienze Umane

Napoli - "C'è un filo che lega nel bene e nel male la storia della città di Napoli", e questo filo è quello "dell'apertura culturale all'Europa, al mondo, oppure, nel male, quello della chiusura culturale". Un filo, ha sottolineato Bassolino, che...

"C'è un filo che lega nel bene e nel male la storia della città di Napoli", e questo filo è quello "dell'apertura culturale all'Europa, al mondo, oppure, nel male, quello della chiusura culturale". Un filo, ha sottolineato Bassolino, che "segna la modernità vera della città" e intorno al quale "c'è un futuro che possiamo e dobbiamo riuscire a costruire fino in fondo".Il presidente della Regione auspica la costruzione di un "rapporto più avanzato, aperto tra istituzioni e mondo dei saperi, tra politica, università e intellettuali". "Napoli ne ha bisogno - ha aggiunto - ha bisogno di tutte le sue energie, della cultura e creatività". "Credo che questo istituto può rappresentare non solo un centro culturale di eccellenza ma essere un importante suscitatore di energie intellettuali, morali e civili al servizio della città", ha sottolineato.Bassolino ha poi ricordato che Napoli e la Campania rappresentano l'area più giovane d'Europa: 1/3 della popolazione, quasi due milioni di abitanti, non supera i 24 anni, 200mila sono gli studenti universitari. Ed ancora sette università, 400 corsi di laurea, 8000 docenti, grandi centri di ricerca: "Questo, in fondo, deve essere il reale e potenziale cervello culturale produttivo e civile della nostra realtà".Ecco perché, sottolinea Bassolino, "ci siamo mossi contro corrente". Contro una politica dei tagli, la Campania ha seguito un'altra strada. Il governatore cita la legge regionale sull'università e ricerca scientifica, una legge "di sistema che ha consentito e consente agli atenei risorse importanti e consente di programmare investimenti". E la prima regione, ricorda, che si è dotata di una legge di questo tipo "che prevede nei prossimi tre anni investimenti per 65 milioni di euro".Cita anche la legge sul diritto regionale allo studio, che prevede un potenziamento delle borse di studio e una serie di facilitazioni, e poi, ancora, con "la nuova programmazione di fondi europei al campo del sapere e della ricerca andrà qualcosa come due miliardi di euro, più della media europea, tre volte la media italiana".L'obiettivo è andare oltre: "destinare il 3% del nostro Pil alla ricerca, una grande sfida". Del resto, dice Bassolino, Napoli "riesce ad esprimere la sua parte migliore quando sa guardare al mondo e la sua parte peggiore quando si chiude, provincialisticamente, in se stessa".La sede napoletana del Sum, grazie anche al "prestigioso corpo docente", Bassolino l'ha definita "unica" a livello nazionale e internazionale. Un "grande valore aggiunto" in un momento in cui, in questo "impetuoso" momento di sviluppo tecnologico, spiega il governatore, "diventa ancora più importante e indispensabile il sapere umanistico" in quanto "in grado di dare un senso alle stesse innovazioni tecnologiche"."Con questa consapevolezza ci siamo interessati alla informatizzazione di questa sede - ha aggiunto - e ieri abbiamo firmato un protocollo d'intesa per rafforzare l'attività dell'istituto".

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