rotate-mobile
Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica Recale

Amici della Polizia: 'Case coloniche a Recale'

Recale - Contadini o altro? Case coloniche o ville con giardino da capogiro? Girando per le campagne infatti, sempre più spesso, si vedono comparire scheletri di manufatti che tutto sembrano meno che rimesse per attrezzi o magazzini agricoli o...

Contadini o altro? Case coloniche o ville con giardino da capogiro? Girando per le campagne infatti, sempre più spesso, si vedono comparire scheletri di manufatti che tutto sembrano meno che rimesse per attrezzi o magazzini agricoli o tantomeno case coloniche. Strutture a schiera, manufatti a due piani (e le stalle sono sempre state al piano terra) collocati in zone isolate ma dotate di una splendida vista panoramica .Lungo il perimetro di Recale spuntano da un giorno all’altro scheletri di questo tipo che hanno alimentato le perplessità dei cittadini recalesi.
Se un tempo il villano era ignorante, oggi si è fatto furbo e poiché il lavoro dei campi e duro, perché non trasformarlo ad uso abitativo con case coloniche? L’inganno è complesso e semplice allo stesso tempo. Visto che la normativa prevede che la concessione di tipo agricolo può essere concessa solo a coloro che abbiano la qualifica di “imprenditore agricolo” a titolo principale singolo e associato. Ed ecco che il gioco è fatto. A riguardo, l’associazione ‘Amici della Polizia’ nulla può, tranne prendere atto che il Sindaco Americo Porfidia abbia dimostrato ai cittadini che a Recale vige la ‘legge e la trasparenza amministrativa’ . Appunto, da recenti fatti, sembrerebbe che la Polizia Municipale in collaborazione con i Carabinieri, abbia attuato una serie di indagini conoscitiva al fine di imporre la ‘Legalità e Trasparenza’ sul territorio recalese.
Il presidente del sodalizio, Giuseppe Raimondi, preso atto della lodevole iniziativa del Sindaco, ha cosi commentato : “ Mi verrebbe da cantare la canzone di Celentano “La dove c’era l’erba ora c’è una città” . Ma per fortuna il nostro Sindaco, anche se con qualche ritardo, ha attivato una indagine conoscitiva meritevole di lode . Sembrerebbe infatti che su 18 ville (perché di ville si tratta) almeno 12 non risultano aver rispettato i principi legislativi . Un risultato che se verrebbe confermato, sarebbe di una gravità unica, visto che il territorio non supera i 3 km quadrati . Non solo – continua Raimondi – ma (con il beneficio del dubbio) se ciò fosse riconosciuto , sarebbe anche un danno all’erario, poiché in molti casi i proprietari di fatto, non sono sempre i possessori dell’abitazione, e poiché il proprietario essendo iscritto come coltivatore diretto alla CCIA o a un istituto preposto per mantenere in essere la destinazione d’uso connessa con l’agricoltura, beneficia delle agevolazioni previste tra le quali l’esonero dalle legge 10/77 c. d. Bucalossi e dall’Ici. E’ così che i contadini si moltiplicano, almeno sulla carta e non certo nei campi.
Un raggiro compiuto artatamente sotto gli occhi di chi dovrebbe controllare e che invece non controlla. Generalmente gli uffici tecnici preposti si limitano ad osservare la documentazione cartacea a corredo dell’istanza quale la certificazione di iscrizione quale imprenditore agricolo o coltivatore diretto fornita dall’interessato. Un’accurata verifica invece, così come egregiamente è stato svolto dagli uomini della Polizia Municipale di Recale, smonterebbe tutto il raggiro.
Purtroppo devo registrare che pochi sono coloro (come il nostro primo cittadino) che indagano, quindi quei tanti che non hanno mai preso una zappa in mano, possono coronare il loro sogno: andare a vivere in campagna in una bellissima villa senza pagare nulla. Ecco perché – conclude il presidente di Adp – pur consapevole del mio inconsueto gesto, sento il dovere di fare un plauso al nostro Sindaco Americo Porfidia .

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Amici della Polizia: 'Case coloniche a Recale'

CasertaNews è in caricamento