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Ventre: 'Petteruti continua a vivere di rendita passata'

Caserta - Quanto avvenuto al Senato sulla vicenda della base NATO a Vicenza, ossia lo spappolamento della coalizione di governo, purtroppo, ancora una volta evidenzia che non esiste altro che il collante del potere tra i partiti di governo. Dico...

Quanto avvenuto al Senato sulla vicenda della base NATO a Vicenza, ossia lo spappolamento della coalizione di governo, purtroppo, ancora una volta evidenzia che non esiste altro che il collante del potere tra i partiti di governo. Dico purtroppo perché, da democratico, auspico un corretto gioco delle parti dove, come in ogni democrazia, ci sia una maggioranza che governa ed una minoranza che fa opposizione. Nel nostro Paese, invece, ciò non avviene perché, come ormai è evidente a tutti, c’è solo una maggioranza tenuta insieme dalla volontà di gestire la cosa pubblica. Nessuna affinità, né ideale, né ideologica su nulla, nessun obiettivo comune, nessuna capacità “seria” di fare politica sulla base di un comune sentire. Ed ancora purtroppo dico che la situazione è identica nella nostra città capoluogo e nell’ente provincia dove uguale è la maggioranza di governo e quindi uguali le profonde differenziazioni col risultato della paralisi assoluta. Prodi è ostaggio della sinistra estrema ma oggi proprio quest’ultima accusa e dice che, al contrario, Prodi è ostaggio del centro. In una tale situazione è evidente quindi che assisteremo a scontri sempre più accentuati man mano che questo governo toccherà temi attuali sui quali sono già preannunciate posizioni diverse dai partiti che fanno parte di questa maggioranza. In altri tempi, la dignità politica di un esponente avrebbe consigliato le dimissioni, nella così detta seconda repubblica ciò invece non avviene, anzi ci si arrocca e ci si ancora più fortemente alla poltrona. Quanto accade a Roma, purtroppo, specularmente, avviene nel comune capoluogo ed alla provincia. A Caserta, il sindaco, ormai rinnegato dalla quasi totalità dei cittadini, continua a vivere di rendita passata. Tutti i cantieri appena chiusi e quelli che si andranno ad aprire sono quelli deliberati e finanziati dall’amministrazione di centro destra. Egli continua invece nel dolce far niente, addormentando una città che pur avrebbe invece bisogno di proseguire in quell’azione di sviluppo e modernizzazione che l’ha caratterizzata in questi ultimi anni. Quei pochi atti posti in essere dal Petteruti e dalla sua giunta sono oggi al vaglio della magistratura, penale e contabile. Alla provincia stesso copione. Una crisi che va avanti ormai da due anni, anche in questo caso, come a Roma, prima mascherata, oggi alla ribalta delle cronache giornalistiche. Un presidente che ha usato i partiti per la sua elezione e che, dall’indomani della sua salita al “palazzo”, li ha accantonati inibendo loro quell’azione di indirizzo che è propria dei partiti stessi. Sono mesi ormai che si parla di rimpasto, sono mesi ormai che sono state indette riunioni interpartitiche disertate da De Franciscis, sono mesi ormai che egli ha rassicurato i suoi alleati circa il rimpasto ed il rilancio dell’azione amministrativa ferma da due anni, sono mesi ormai che egli è alla ricerca di un partito nel quale poter approdare dopo aver creato sconquassi in tutti quelli in cui è stato. Sono mesi ormai che i cittadini tutti di Terra di lavoro hanno capito di essere stati presi in giro e vedono purtroppo la nostra provincia precipitare verso gli ultimi posti delle classifiche nazionali. Come ho detto prima, sarebbe auspicabile che ciò che in casi simili avveniva nella vituperata prima repubblica si avverasse, ossia sarebbe quanto meno dignitoso rassegnare le dimissioni ma, la sete di potere, che si concretizza in tantissimi casi con l’elargizione di costose consulenze ad amici ed amici degli amici a danno di tanti che invece non riescono ad arrivare a fine mese, farà prendere loro questa decisione? Siamo sicuri di no. Dobbiamo quindi solo sperare che la dignità e l’onestà intellettuale di tanti consiglieri di maggioranza, comunali e provinciali, anche loro ingannati come i cittadini casertani e di Terra di Lavoro, porti costoro ad assumersi la responsabilità di far andare a casa questi “padroni” per il bene della nostra terra e per il rispetto degli elettori.

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