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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Case militari: intervista al Cocer Luca Tartaglione

(Roma) Da ieri la stampa si sta occupando di CASE MILITARI occupate da MILITARI “senza titolo” e da relativo filone di indagine avviate dalle procure militari di La Spezia e Torino (vedi https://www.metronews.it/ edizioni di ieri e di oggi). Sotto...

(Roma) Da ieri la stampa si sta occupando di CASE MILITARI occupate da MILITARI “senza titolo” e da relativo filone di indagine avviate dalle procure militari di La Spezia e Torino (vedi https://www.metronews.it/ edizioni di ieri e di oggi). Sotto i riflettori sono finite pure gli appartamenti ubicati nella Reggia di Caserta ed occupate da presunti militari “Sine Titulo” ovvero con il titolo di concessione scaduto. Abbiamo allora posto alcune domande al PRIMO MARESCIALLO LUCA TARTAGLIONE – DELEGATO CO.CE.R. DELLE FORZE ARMATE e CORPI ARMATI delle STATO, PRESENTE SU TERRITORIO CAMPANO.

MARESCIALLO TARTAGLIONE, QUAL’E’ LA PROPOSTA DEL COCER SULLA PROBLEMATICA ALLOGGIATIVA DEI MILITARI:
La Rappresentanza Militare finalizza la propria azione attraverso una analisi della problematica libera da qualsiasi fondamento ideologico o pregiudizio. Analizzando l’intero contesto organizzativo e non estrapolando degli elementi da contesti diversi. Per cui l’entrata in crisi del precedente modello Legislativo dato dalla L. 497 del 1978 non è stato assolutamente esaustivo alla pronta risoluzione di tale problematica. Gli ultimi provvedimenti legislativi ci danno una chiara indicazione su che terreno muoverci. Per questo penso che l’azione della Rappresentanza non può discostarsi da una rinnovata programmazione edilizia ed un migliore accordo nei programmi con gli Enti locali.

AVETE MAI FATTO DENUNCE ALLE VOSTRE AUTORITA’ CORRISPONDENTI
Il COCER ha posto sempre attenzione alle problematiche alloggiative utilizzando lo strumento della deliberazione del Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare nonché seguendo sia l’evoluzione normativa che quella legislativa in materia.

QUALI SONO I CASI DI ABUSO CHE IL PERSONALE VI HA SEGNALATO
L’abuso inteso come lesione del diritto ritengo che ogni cittadino debba riferire all’autorità giudiziaria. Se invece ci riferiamo alle carenze normative allora confermo ciò che ho detto prima ovvero che la Rappresentanza Militare ha sempre operato con l’Autorità di riferimento nel cercare di sanare i vuoti normativi al evitando appunto discrasie fra gli utenti e ricercando il maggior sostegno possibile a tutto il personale.

PENSA POSSIBILE UNA COLLABORAZIONE SINERGICA TRA COCER E L’ASSOCIAZIONE “CASADIRITTO” CHE TUTELA GLI UTENTI MILITARI C.D. SINE TITULO.
CASADIRITTO appunto tutela solo una parte del personale che ha fruito e fruisce dell’alloggio della Difesa e credo sia animato da soli interessi di parte, per cui non credo possibile tale sinergia.

MOLTI MILITARI SOSTENGONO CHE L’INERZIA DELLE ISTITUZIONI E DEL COCER SIA DOVUTA AL FATTO CHE MOLTI ALLOGGI SONO AD OGGI OCCUPATI DA UFFICIALI DI ALTO RANGO SENZA TITOLO

E’ una osservazione legittima dei “molti militari” che preferisco non commentare.
A margine di questa intervista vorrei però farvi partecipi di una mio ricordo che credo estremamente emblematico della complessità della questione: nell’aprile 2003 un coraggioso Capo di Forza Armata decise di procedere a sfratti di sua competenza, iniziando da un suo collega GENERALE con alloggio nella Città di ROMA (che rappresenta il grande nocciolo della questione con alloggi ubicati nel centro cittadino da valori catastali stratosferici). Allora intervenne un deputato di area “governativa” che con una missiva indirizzata al Capo di Stato maggiore, dichiarava di essere domiciliato presso l’abitazione del Generale ……… al quale era stato intimato di lasciare l’alloggio di servizio sito in via…….. a Roma, nella lettera si presero con forza le difese del Generale diventato (per l’occasione) “ coinquilino” dell’onorevole e si chiese di rivedere la decisione riguardante lo sfratto pendente!!!! Terminado addirittura la missiva con la seguente frase << La invito a riconsiderare la decisione di sfratto pendente nei confronti del mio coinquilino gen. ……. e La informo che seguiranno adeguati provvedimenti politici e parlamentari.>>.
Chissa se il parlamentare dell’epoca, nel difendere il GENERALE con lo stipendio da generale…., una liquidazione da generale…… ovvero il classico soggetto che ha bisogno di “ tutela”, abbia poi pensato al resto del personale che aspettano che si liberi un alloggio per porre fine magari ad una vita da pendolare e vivere quotidianamente con la propria famiglia, che aspettano di poter pagare un affitto normale, che credono nella giustizia e nelle regole.
Luca Tartaglione (*)(*) delegato Co.Ce.R. dell’ESERCITO ITALIANO

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