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Ventre interviene su vertice governo a Caserta

Caserta - "E’ doveroso fare un’analisi di queste due giornate che hanno visto nella nostra città la presenza del governo nazionale. Quando appresi dell’avvenimento mi imposi di non esprimere giudizi che si sarebbero potuti poi rivelare sbagliati...

"E’ doveroso fare un’analisi di queste due giornate che hanno visto nella nostra città la presenza del governo nazionale. Quando appresi dell’avvenimento mi imposi di non esprimere giudizi che si sarebbero potuti poi rivelare sbagliati. Oggi a cose fatte mi sforzerò di essere il meno di parte possibile nel fare un resoconto della situazione. Ebbene la prima considerazione che balza evidente a tutti è che il presidente della provincia, soggetto istituzionale favorito dai partiti (come del resto io stesso e chiunque si candida ad occupare cariche pubbliche) si è giocato con tantissima abilità questo suo status di “senza partito” per assumere un ruolo di grande visibilità nella venuta del governo. Ma di tutto ciò quello che colpisce non è tanto che il Dr. De Franciscis tanto abbia fatto quanto che deputati e senatori del suo schieramento politico ciò gli abbiano lasciato fare, ossia che si siano fatti collocare in posizione assolutamente invisibile essi che, per cariche istituzionali ricoperte e per capacità di incidere nel tessuto politico, ben avrebbero potuto, ed a loro tutela, dovuto esprimersi con alta visibilità anche a tutela dei singoli partiti di riferimento. La seconda cosa che è balzata evidente è non solo la circostanza che la città non ha tratto beneficio di alcun genere quanto che ha subito danni come da invasione dei Mongoli per il traffico, per tutto ciò che è stato in questi due giorni il calare disordinato di auto blu, di portaborse, di perone che non hanno tenuto in nessun conto l’ordinato svolgimento del vivere civile. Basti pensare all’arrivo in Provincia di circa quaranta auto blu con un corteo strombazzate che dal palazzo della Provincia arrivava al Monumento ai caduti a velocità supersonica e con lampeggianti che non avevano alcun significato se non quello di attirare il disprezzo della gente. In terzo luogo è che il governo aveva l’impudenza di riunirsi in una scuola che esso stesso soltanto poche settimane fa ha soppresso con la legge finanziaria. Ed ancora, i parlamentari nazionali e quelli europei dell’opposizione hanno appreso dell’avvenimento solo grazie ad un cortese invito, di tipo personale probabilmente, del presidente della provincia ma che nulla aveva a che fare con il rapporto istituzionale che come è noto va instaurato nella sede consona che è il palazzo del governo (è chiaro ciò anche nel nome del palazzo stesso) e con l’autorità a tanto preposta ossia il Prefetto che del governo è appunto rappresentante nella provincia. Con l’ulteriore conseguenza che un’interpretazione maliziosa dei fatti potrebbe far pensare all’aver voluto favorire, quanto a dimostrazione di interesse, una giunta provinciale dello stesso colore politico. Come si vede sono considerazioni e non opinioni, sono fatti e non idee quelle che ci fanno ritenere questa riunione del governo come un fallimento totale sia per il governo stesso, sia per i partiti che lo sostengono. Non entro in questa sede nel merito delle decisioni, o meglio delle pseudo-decisioni, dal governo assunte perché sulle stesse ritornerò nella giornata di domani".

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