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Referendum "inammissibile": rabbia del Comitato

"Sullo Stir persa un'occasione per ascoltare i cittadini"

“Il 21 dicembre 2017 resterà una data da ricordare, si è persa una preziosa opportunità di ascoltare i cittadini”. E’ stata questa la prima dichiarazione dei membri del comitato per la delocalizzazione dello STIR di Santa Maria Capua Vetere dopo che la Commissione comunale incaricata ha decretato l’inammissibilità del Referendum sul presupposto che la materia oggetto del quesito non è di esclusiva competenza comunale.

Hanno preso parte all’incontro il sindaco Antonio Mirra, il presidente del consiglio comunale, i presidenti delle commissioni competenti, il segretario comunale e alcuni dirigenti. Alla riunione hanno partecipato anche i membri del comitato promotore del Referendum nelle persone di Raffaele Aveta, Salvatore Scala, Michele Aiezza, Anna Fabozzi e Anna Palmieri.

“Siamo delusi dell’esito della riunione -hanno dichiarato i membri del Comitato- si è persa un’utile occasione per ascoltare la voce dei cittadini su una questione delicata, che avrebbe costituito la prima occasione di espletamento di un referendum comunale in città. Negare lo strumento referendario, accampando questioni formali, mortifica le preoccupazione delle centinaia di sottoscrittori che hanno sostenuto la nostra iniziativa. Dire che lo STIR non è di competenza comunale equivale a sostenere che la parte di suolo sulla quale esso trova ubicazione non è più territorio sammaritano. Viene sancito con un atto formale l’impossibilità per i cittadini di discutere del futuro dell’impianto. Abbiamo comunque ottenuto un primo risultato, inducendo il sindaco ad interessare della questione gli organi regionali. La nostra battaglia per la delocalizzazione dell’impianto prosegue”.

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