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Giovedì, 28 Marzo 2024
Green Aversa

Compostaggio, Democrazia & Territorio contro De Cristofaro: "Esclusi l'80% degli aversani"

L'associazione critica il regolamento approvato in Consiglio comunale

Scoppia la polemica ad Aversa tra l’associazione Democrazia & Territorio e l’amministrazione guidata dal sindaco Enrico De Cristofaro. Oggetto dello scontro è la delibera n. 48 del 31/08/2017, ovvero il regolamento per il compostaggio domestico. Pur esprimendo soddisfazione per aver approvato una pratica ecologica, l’associazione si pone dubbi sulla sua reale applicazione.

Si parla di compostaggio domestico – si legge in una nota di Democrazia & Territorio - ma in effetti sarebbe più giusto parlare di ‘compostaggio di élite’. Solo chi ha la possibilità di ‘ospitare’ una compostiera di ben 300 litri può chiederne il comodato d’uso. “La pratica di compostaggio domestico – si legge nell’avviso -  è possibile esclusivamente in area aperta adiacente ed a servizio dell'abitazione di residenza di superficie minima di 30 mq. Non è possibile adottare la pratica del compostaggio domestico su balconi, terrazzi, all'interno di garage o su posti auto, anche se privati, nel cortile condominiale, salvo rilascio di formale autorizzazione da parte del condominio”. In pratica - commentano dall'associazione - al cosiddetto compostaggio domestico potrà accedere solo chi ha ville con ampio giardino o palazzi monofamiliari, mentre verrebbe escluso l’80% dei cittadini aversani, cioè quelli che abitano in un condominio.

E’ un ‘compostaggio di élite’ perché questo regolamento premia una piccola parte dei residenti. Solo questi ultimi, infatti, potranno usufruire della riduzione della tassa sui rifiuti che, tra l'altro, è una della la più care d'Italia. Tutti devono essere messi nelle medesime condizioni di ricevere un vantaggio in termini economici, grazie alla buona pratica del compostaggio, ma con l’attuazione di questo regolamento non sarà così.

Naturalmente, ogni città ha una sua particolarità urbanistica, ma sarebbe stato opportuno prevedere, ad esempio, il compostaggio rionale o prendere spunto dal regolamento del Comune di Trieste e da quello di Genova, che consentono il compostaggio anche sul balcone, con alcune limitazioni. Senza dimenticare la corretta e capillare formazione dei cittadini, per attuare un compostaggio semplice e accessibile a tutti. Perché l’Amministrazione comunale, quindi, non mette in condizione tutti i cittadini e contribuenti di presentare la domanda per il compostaggio domestico? Perché l’assurda richiesta di uno spazio grande almeno 30 mq e l’obbligo di utilizzare una compostiera da 300 litri? Non è che tutta la messinscena di spacciare per compostaggio domestico quello che è di fatto un ‘compostaggio di élite’, è nata solo per giustificare l’erroneo acquisto di queste enormi compostiere?”.

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