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Il liceo Diaz vince il premio Mameli

Il preside Suppa: "Sono fiero dei nostri alunni che si sono impegnati in questa ricerca promossa dall'Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia"

Al Diaz il premio dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia che ha celebrato il “Ricordo del poeta e patriota Goffredo Mameli” dopo 170 anni dalla morte del patriota Goffredo Mameli e 171 dalla prima esecuzione del Canto degli Italiani poi Fratelli d’Italia, musicato da Michele Novaro.

A soli 20 anni Mameli, infiammato dallo spirito risorgimentale, compose la poesia-canzone che accompagnò gli italiani nei momenti difficili del Risorgimento dalle Cinque giornate di Milano, alla nascita della Repubblica Romana. Ma con l'Unità d’Italia la Casa Savoia impose la “Marcia Reale” che fu l’inno ufficiale fino alla nascita della Repubblica, il 2 giugno 1946. Il 12 ottobre 1946, in piena Costituente, l’Italia adotta provvisoriamente l’Inno di Mameli su proposta del ministro Facchinetti, ma non fu inserito nella Costituzione poiché i partiti non si accordarono, eppure il 22 dicembre 1947, l'approvazione della stessa Costituzione venne accompagnata da una spontanea esecuzione del canto. L’ufficializzazione dell’Inno di Mameli arriva solo Il 15 novembre 2017, dopo 71 anni di provvisorietà e dopo vari tentativi da parte delle diverse legislature.

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“Il percorso di Cittadinanza e Costituzione – ha dichiarato il preside Suppa - seguito dalla prof Pontillo con grande dedizione, è parte integrante della nostra offerta formativa. I valori sono parte integrante della conoscenza poiché ne costituiscono il cardine. Nelle varie professioni in cui si spenderanno, i nostri studenti e le nostre studentesse - ha concluso il preside - porteranno, oltre al bagaglio delle conoscenze, soprattutto il paradigma valoriale che farà di loro dei cittadini consapevoli. Sono fiero dei nostri alunni che si sono impegnati in questa ricerca promossa dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia e felice di questo riconoscimento”. 

Così “Fratelli d’Italia”, la poesia di un ventenne di 170 anni fa innamorato di un’idea di Italia, allora ancora da conquistare alla libertà, è ufficialmente l’Inno Nazionale con quella parola, fratelli. Parola tremante nella notte, come scrisse, dopo alcuni decenni, il ventenne Ungaretti sul fronte del Carso durante la Prima Guerra Mondiale.

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