Doppio Sal da Vinci a Capua e Caserta con "Italiano di Napoli"
Doppia tappa casertana per Sal da Vinci con la commendia musicale "Italiano di Napoli", con la regia di Alessandro Siani. Giovedì 30 novembre alle 21 il cantante partenopeo sarà in scena al teatro Ricciardi di Capua. Sabato 2 dicembre alle 21 con replica domenica 3 alle 18,30, lo show sarà ospite del palcoscenico del Teatro Comunale Parravano di Caserta.
Notevole il successo che lo spettacolo ha già avuto in tanti teatri della penisola e che ora sta per approdare anche in provincia di Caserta. Un plauso facilmente spiegabile, tenendo conto del potenziamento artistico che ruota intorno a Sal: con lui sul palco Davide Marotta e Lello Radice (per tuffi di godibile comicità), Ernesto Lama e Gaia Bassi (frizzanti e briosi, l’estate scorsa, in “Prova ad A…mare”), un mirabile corpo di ballo formato da Deborah Frittelli, Viola Capelli, Ilaria Cristiano, Martina Giacomini, Marco Pipani, Francesco Mottisi, Salvatore Perugini e Tommaso Daigoro De Bernardi (a proporre le coreografie di Marcello e Mommo Sacchetta) e, davanti al palco, per le esecuzioni dal vivo, gli affermati musicisti Maurizio Bosnia, Gianluca Mirra, Gaetano Diodato, Sasà Dell’Aversano, Antonio Mambelli e Maurizio Fiordiliso.
La delizia sostanziale della commedia sta comunque nella narrazione dei tratti distintivi degli italiani, in genere, e dei napoletani, in modo particolare, insomma della stragrande maggioranza di noi “cittadini della Repubblica dei Sentimenti”. Tristezza e rabbia, gioia e commozione che si esprimono soprattutto nelle canzoni. Non a caso siamo il Paese del “Festival di Sanremo” e, un tempo, anche del “Festival di Napoli”.
Alessandro Siani, commentando l’impianto complessivo, preannuncia che Sal da Vinci in questo spettacolo “racconta il suo punto di vista sul sentimento attraverso i grandi pezzi della sua produzione musicale, senza tralasciare sorprendenti incursioni nel repertorio della musica italiana e della canzone napoletana. Ogni passaggio è lo spunto per una riflessione, un aneddoto, uno sketch. Ogni canzone è la tessera di un affascinante puzzle che diventa l’essenza della nostra anima, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni. C’è un mondo dove la poesia e la musica si incontrano: il teatro! Un luogo vibrante e coinvolgente, le sue strade sono vissute da abitanti magici e surreali, le piazze ricche di saltimbanchi acrobati e voci della luna e poi i vicoli stretti con muri antichi che si aprono verso il mare ossia verso l’infinito”.
Insomma, un’esplorazione di realtà ed aspirazioni che va oltre ogni limite di tempo, ma non di spazio, come avverte lo stesso Siani che ne traccia i confini con un’indovinata metafora: “L’Italia non è uno stivale, ma un essere umano. Le città sono gli organi vitali. Milano potrebbe essere il cervello, Roma l’anima e Napoli il cuore, ma tutto è nelle mani del pubblico”.
Stando così le cose, di sicuro gli spettatori del Ricciardi e del Comunale sapranno ben usarle, per applaudire, s’intende, musiche, danze, canzoni e racconti sapientemente intrecciati secondo un’ideazione che Sal da Vinci, bambino prodigio in teatro già nel 1976, ha concepito attingendo al meglio della sua lunga esperienza artistica.