I libri vecchi diventano un'opera d'arte nella biblioteca
I vecchi libri che nessuno vuole più o che sono destinati al macero possono vivere una nuova vita e diventare delle vere e proprie opere d’arte, grazie a manovre di taglio o piegatura delle loro pagine: è la tecnica del bookfolding. In questa esposizione la Proloco di San Potito Sannitico e la sua biblioteca vogliono fare un tributo alle capacità rigenerative dell’arte, in continuità con altri progetti di sensibilizzazione alla lettura e al recupero.
"12+1" presenta 13 bellissime creazioni dell’artista Sonia Tarfano, che ha collaborato con la biblioteca per presentare questi piccoli gioielli di carta, alcuni realizzati con libri che non avevo luogo tra gli scaffali della biblioteca. I libri sono ovviamente stati scelti con cura, assicurandosi fossero sicuramente destinati al macero.
Sonia Tarfano, residente nella stessa San Potito Sannitico, da circa 4 anni anni si dedica alla tecnica del bookfolding e fa parte di una larga comunità di artisti e artiste non che condividono risultati, strumenti e pattern creativi. Sonia, da vent’anni erborista, specializzata in rimedi botanici sopratutto destinati a problematiche d’ansia, ha iniziato a studiare ed approfondire la scienza dell’utilizzo delle piante per la cura della persona ispirata dal suo stesso bis-nonno, farmacista emigrato negli Stati Uniti durante il dopoguerra.
Da questa passione per la botanica e di conseguenza per le potenzialità della fibra (già esplorate durante il progetto estivo avuto luogo in San Potito la scorsa estate, Erbari del Matese, a cura di FateLab, Ru.De.Ri e Accademia di Belle Arti di Brera) Sonia Tarfano è arrivata ad approcciare l’universo del libro-scultura, capace di rivelare la bellezza nascosta tra le pagine di libri che nessuno vuole più.
L’esposizione di questi libri-scultura (che si terrà dal 4 dicembre 2021 al 12 gennaio 2022 presso la Biblioteca Genius Loci) illustrerà le fondamenta di questa tecnica di riutilizzo di libri destinati al macero per invitare i visitatori a guardare l’esperienza dell’oggetto libro in maniera aperta, come si vorrebbe fosse: sia per la lettura sia, come vedremo in questa esposizione, per la contemplazione del bello.