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L’Orlando Furioso ‘reinterpretato’ da Stefano Accorsi acclamato al Teatro Garibaldi

Un successo il 'Giocando con Orlando' del regista Marco Baliani

'Giocando con Orlando' in scena ieri, mercoledì 23 gennaio, al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. Un viaggio nella lettura liberamente tratta dall'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto per la regia di Marco Baliani, reinterpretato in chiave ironica, sagace, contemporanea da Stefano Accorsi. Una fisicità dirompente e scanzonata dell'attore che ben si è prestata al gioco scenico della narrazione dell'amore contrastato e conteso.

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Un approccio giocoso e fisico con una marcata impronta maschile che dava voce all' innamoramento di Angelica per Menandro, di Orlando per Angelica, delle ' distrazioni' di Ruggiero dal suo amore di sempre Bradamante. Sullo sfondo le gesta eroiche dei vari protagonisti dell'Ariosto che si muovono sui campi di battaglia di un'insensata guerra religiosa. L'amore però resta il fulcro della scena reso nel suo realismo e nella sua crudezza, ovvero una questione di contrasti: anche quando due si amano non c' è mai pace, c'è sempre tensione. Può esserci una componente compulsiva, eccessiva che scatta nella mente maschile che non sa elaborare un rifiuto, una perdita. I femminicidi ne sono la testimonianza più autentica. L'Orlando Furioso ne è il prototipo. Orlando non massacra Angelica solo perchè privato del senno non la riconosce. L'insidioso meccanismo della gelosia o il disorientamento maschile del non riuscire ad esser fermo nell' unico amore che si è scelto per la vita col fisiologico, per alcuni istinto alla fuga è reso in maniera ineccepibile dalla carnalità di Accorsi.

Il taglio comico e giocoso ha coinvolto la platea che ha partecipato ai meccanismi scenici che hanno abbandonato le convenzioni teatrali in un assolo certo, dove il dialogo però tra pubblico e attore era vivo. Tra le variopinte sculture cavalline di Mimmo Paladino sospese come in una giostra incantata, lo spettacolo ha rivelato quanto l'amore possa essere ambivalente, ambiguo, ingannatore, sfrontato, struggente o lieve, molte cose certo, ma l'unico motivo per il quale la vita meriti di esser vissuta: ieri, oggi.

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