Una chicca letteraria e culinaria all'istituto Iervolino-I Carissimi
Tremila anni di storia della cucina napoletana nel racconto coinvolgente ed esilarante dello scrittore e umorista Amedeo Colella. È lui il protagonista dello spettacolo con cena a buffet organizzato dalla Libreria Spartaco e dall'Istituto Iervolino-I Carissimi, una chicca letteraria e culinaria che chiude in bellezza le celebrazioni per i cento anni della storica istituzione scolastica situata in via Tari 49 a Santa Maria Capua Vetere.
L'appuntamento, nella sede de I Carissimi, è per domenica 18 settembre alle 19. Dalla padella alla brace, anzi dalla frase alla padella: lo spettacolo di Amedeo Colella trae spunto dal suo libro "Mille paraustielli di cucina napoletana. Aneddoti, storie, leggende, curiosità, fattarielli, scemità ed etimologie di gastronomia napoletana" (Cultura nova). Sarà interessante e divertente apprendere perché un dolce napoletano si chiama zuppa inglese oppure che cosa è la cucina pitagorica o ancora se è più corretto dire cocomero, anguria o mellone.
I palati, a questo punto, saranno pronti a gustare i piatti della cena a buffet preparati dagli chef e dal personale dell'Istituto alberghiero Iervolino-I Carissimi, dell'avvocato Raffaele Iervolino e di cui è coordinatore didattico il professore Giovanni Di Cicco. Per partecipare, è necessaria la prenotazione: l'ingresso al costo di 30 euro comprende spettacolo, cena a buffet e il libro "Mille paraustielli di cucina napoletana".
L'umorista e scrittore
AMEDEO COLELLA, scrittore, storico ed umorista napoletano. Dopo aver lavorato (ma non chiedetelo ai suoi ex colleghi) da ricercatore per ventiquattro anni in un centro universitario di ricerca informatica, a 50 anni ha svuotato i suoi cassetti dei sogni e ha provato a vivere di cultura, di scrittura, di bellezza (quella di Napoli). Laureato in Economia nel 1986, si specializza in informatica nei primi anni '90 e lavora al Criai di Portici, centro di ricerca di ingegneria delle telecomunicazioni, promosso dalla Università Federico II di Napoli, fino al 2016, con il titolo di ricercatore senior. Sposato da 30 anni con Titti, ha due figlie: Chiara di 26 anni e Claudia di 22 anni. Nel 2016 le sue presentazioni di libri divengono veri e propri show e decide di creare un nuovo format di spettacolo basato sulla cultura campana. Show che intendono far divertire raccontando la storia di Napoli e le iperboli della sua lingua: I PARAUSTIELLI.
Il libro
È vero che l'insalata caprese era un piatto "futurista"? Perché la parigina e la francesina si chiamano così? È vero che la torta caprese è nata per errore? Perché a Napoli il pane è cafone? Il biscotto amarena si fa con i dolci invenduti? Perché l'insalata di rinforzo si chiama così? Il libro «Mille paraustielli di cucina napoletana. Aneddoti, storie, leggende, curiosità, fattarielli, scemità ed etimologie di gastronomia napoletana» di Amedeo Colella (Cultura nova) è la raccolta di aneddoti, leggende, racconti (a volte anche frottole, a condizione che siano divertenti), storie iperboliche, esagerazioni lessicali, insomma paraustielli! Un modo per raccontare in maniera divertente la storia della cucina napoletana. Con riferimenti storici alle dominazioni che si sono succedute e le tracce gastronomiche che hanno lasciato. Con centinaia di riferimenti letterari alle opere che trattavano di cibo. Con migliaia di etimologie, modi di dire, tradizioni orali spiegate e commentate.