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Dagli States a Conca della Campania per conoscere Graziella Di Gasparro: "appuntamento con la storia" per gli studenti del “Community College” di Providence

Conca della Campania - Dagli Usa per lei. Una delegazione di studenti del “Community College” di Providence, capitale dello Stato del Rhode Island, negli Stati Uniti, è stata in visita a Conca della Campania, borgo di 1300 anime dell'Alto...

Dagli Usa per lei. Una delegazione di studenti del “Community College” di Providence, capitale dello Stato del Rhode Island, negli Stati Uniti, è stata in visita a Conca della Campania, borgo di 1300 anime dell'Alto Casertano, per un “appuntamento con la storia”: conoscere Graziella Di Gasparro. La Di Gasparro, la cui vicenda umana ha ormai superato i confini nazionali, è figlia di una vittima, Giacomo, dell'eccidio nazista di Conca Della Campania, avvenuto il 1 novembre 1943. Allora, era una bambina di appena 10 anni e quella mattina assistette, inerme, al supplizio e poi all’uccisione del padre e di altri uomini, per vile rappresaglia.

Nei luoghi della memoria: via Faeta e il monumento alle vittime

Con i ragazzi, ieri mattina (28 giugno), Maria Civita Mansella, insegnante di italiano al “Community College” e coordinatrice del viaggio-studio in Italia. Il gruppo, accompagnato dallo storico Felice Corvese e dal sindaco di Conca, Alberico Di Salvo, è stato prima in via Faeta, nella contrada di Cave, nel punto esatto dell’eccidio, e poi al monumento alle vittime, nella piazza principale del paese, di fronte alla chiesa di Sant’Antonio Abate. Sembra incredibile, ma solo nel 2013 è stato eretto il monumento e posta una croce in via Faeta: prima di allora, della rappresaglia non c’era una lapide, un segno, un ricordo. Nulla! Se la strage è emersa dall'oblio collettivo, lo si deve a Graziella e alla sua caparbietà. Prima di salutarla, la prof Mansella, la cui famiglia è originaria di Galluccio, ha donato alla Di Gasparro una targa in cristallo con su scritte quattro parole, “coraggio”, “impegno”, “amore” e “onore”, le cui iniziali ne formano una quinta, “ciao”, ossia la prima parola che impara chi studia l’Italiano. Gaziella ha ricambiato con una copia della celebre lettera che ha dedicato al padre, il cui testo sarà tradotto e letto a tutti gli studenti del “Community College”, non appena riprenderanno le attività didattiche. “Terra bruciata”, l’eccidio di Conca in un docu-film

Gli storici concordano: quello di Conca fu la prima applicazione del metodo della "sentenza sommaria", pronunciata da un ufficiale poco prima della sventagliata di mitra. In sostanza, persone innocenti morirono perché un militare tedesco era stato ucciso (poi, si scoprì, sparato, nella ricostruzione di Andrea De Santo, da un tale Umberto Boaracchini, militare collaboratore degli alleati). Graziella, donna combattiva e tenace, ha speso la sua esistenza alla ricerca di giustizia e di un degno riconoscimento per coloro che, senza alcuna colpa, persero la vita e per le famiglie rimaste orfane. Alla sentenza di terrore di Conca e a quelle in altre città della Campania è stato dedicato un film documentario, "Terra bruciata!", dal titolo del saggio di Gabriella Gribaudi. La pellicola, in fase di ultimazione, è diretta da Luca Gianfrancesco e ha come protagonista maschile l'attore Mino Sferra, che interpreta Giacomo Di Gasparro. Il contributo e la testimonianza di Graziella sono stati fondamentali per la realizzazione dell’opera.

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