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Compagnia Gli Ipocriti presenta "Signori in carrozza!" di Andrej Longo, al Teatro Garibaldi

Santa Maria Capua Vetere - Martedì 12 aprile 2016, ore 21.00, al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, la Compagnia "Gli Ipocriti" presenta "Signori in carrozza!" di Andrej Longo,  con Giovanni Esposito, Ernesto Lama, Paolo Sassanelli...

Martedì 12 aprile 2016, ore 21.00, al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, la Compagnia "Gli Ipocriti" presenta "Signori in carrozza!" di Andrej Longo, con

Giovanni Esposito, Ernesto Lama, Paolo Sassanelli, Gaia Bassi, Marit Nissen, Ivano Schiavi, Sergio Del Prete. Al piano Salvatore Cardone, violino Ruben Chaviano; chitarra Luca Giacomelli, percussioni Emanuele Pellegrini; chitarra e banjo Luca Pirozzi, contrabbasso Raffaele Toninelli. Elaborazioni musicali Musica da Ripostiglio – Salvatore Cardone

scene Luigi Ferrigno, costumi Moris Verdiani, coreografie Carlotta Bruni. Regia Paolo Sassanelli.

Prima dello spettacolo, alle ore 18,30, Ernesto Lama e Giovanni Esposito saranno ospiti alla Libreria Spartaco (in via Martucci 18 a Santa Maria Capua Vetere) per un incontro con il pubblico, condotto dalla giornalista Tiziana Di Monaco. Un’occasione straordinaria! Siamo nel dopoguerra, tra la fine degli anni ’40 e gli inizi degli anni ’50. Un gruppo di attori meridionali viene a conoscenza che stanno decidendo di ripristinare la linea ferroviaria denominata La Valigia delle Indie (India Mail) attiva tra il 1870 e il 1914; questo treno, postale-merci-passeggeri, partiva dalla Gran Bretagna e attraverso Francia e Italia, giungeva a Brindisi dopo 42 h e 30’. I passeggeri lasciavano il treno e si imbarcavano sul Piroscafo Postale Inglese, diretto a Porto Said e, dopo 17 giorni di viaggio, approdavano a Bombay. La notizia pervenuta al gruppo di artisti è che su questo treno e sul piroscafo, i passeggeri sarebbero stati allietati da uno spettacolo di varietà; quindi, si recano a Brindisi, dove sapevano di trovare ospitalità in un teatro semidistrutto dalla guerra. Giunti sul posto tentano di sistemarsi alla meglio in palcoscenico in modo da poter provare il piccolo spettacolo che avrebbero sottoposto alla compagnia ferroviaria.

Grande sorpresa! Incontrano in palcoscenico quattro musicisti ed una famosa cantante-attrice che, avendo appreso la stessa notizia, erano giunti lì con lo stesso scopo.

Iniziano le rivalità: ciascun gruppo è intenzionato a sfoggiare il suo repertorio provando pezzi famosi di artisti di varietà, macchiette, canzoni, ecc… con l’intento di affermare la superiorità degli uni sugli altri. La convivenza forzata fa nascere dei sentimenti e dei legami importanti e, alla fine, tutti comprendono che le differenze sono talmente poche e tali da poter preparare e proporre un unico spettacolo. A tirare le fila delle loro azioni, sarà uno strano personaggio che vive e ama quel teatro.

Parte importante dello spettacolo è la musica dal vivo eseguita dal gruppo Musica da Ripostiglio con l’apporto di un pianista e di un violinista.

La Valigia delle Indie

Per raggiungere le sue colonie indiane via mare, la Gran Bretagna doveva far percorrere alle proprie navi il periplo dell’Africa doppiando il Capo di Buona Speranza con un viaggio che durava cento giorni. Questo collegamento, noto come la Valigia delle Indie, era in origine principalmente un servizio postale. Nel 1829 le cose cambiarono allorché Thomas Waghorn, un ex ufficiale della Royal Navy, propose di passare attraverso l’Egitto ed il Mar Rosso; in tal modo per raggiungere Bombay il viaggio si sarebbe ridotto a 60 giorni.

Poiché il Canale di Suez sarà aperto solo nel 1869, questo nuovo percorso prevedeva che le navi provenienti dall’India giungessero a Suez dove merci e passeggeri trasbordavano, quindi pervenivano ad Alessandria d’Egitto a dorso di cammello, attraverso il deserto. Qui i piroscafi della Peninsular and Oriental (P&O) salpavano dirigendosi verso lo stretto di Gibilterra e, attraversatolo, costeggiando la penisola iberica fino allo stretto della Manica, raggiungevano Dover e si era finalmente in patria.

Dal 1839 avvenne un'ulteriore modifica del percorso: il collegamento navale fu limitato da Alessandria al porto di Marsiglia e da qui, via terra, merci e passeggeri giungevano a Boulogne. Non restava che traversare la Manica per essere in Gran Bretagna. Con lo sviluppo ed il progresso della rete ferroviaria francese, dopo lo scalo di Malta, i piroscafi della P&O provenienti da Alessandria d'Egitto terminavano il loro viaggio a Marsiglia; da qui si proseguiva in treno fino a Calais, passando per Lione e Parigi.

Dopo l’unità d’Italia, a seguito dei lavori di scavo del Canale di Suez iniziati nel 1859, il neonato governo propose alle autorità britanniche di utilizzare per la Valigia delle Indie il percorso italiano in alternativa a quello francese, pur sapendo che la rete ferroviaria e lo stato dei porti non permettevano un utilizzo immediato delle strutture. Tuttavia, proprio nel 1862, fu comunque attivato un primo collegamento marittimo tra Ancona ed Alessandria con scalo a Brindisi utilizzando quattro piroscafi della Società Italiana Adriatico-Orientale.

Nel 1869 la validità del percorso alternativo italiano, studiato con attenzione dagli Inglesi, mostrò i suoi vantaggi a seguito di una Valigia delle Indie supplementare che la P&O aveva messo in essere attraverso il territorio italiano, con imbarco nel porto di Brindisi ed arrivo ad Alessandria con l'impiego di una compagnia di navigazione italiana.

Fu il 25 ottobre del 1870 che la Valigia transitò ufficialmente per la prima volta attraverso la penisola con imbarco a Brindisi sul piroscafo Delta, il primo della P&O ad approdare in città. Tuttavia, anche se il Canale di Suez era stato inaugurato l’anno precedente, la Valigia faceva scalo ancora nel porto di Alessandria. Da qui, con il treno, i viaggiatori e le merci venivano trasportati sino a Suez per continuare il viaggio attraverso il Mar Rosso sino a raggiungere Bombay.

Questo treno di lusso, inaugurato venerdì 18 luglio 1890, fu denominato Peninsular Express e, partito da Calais, toccava Parigi, Digione, Torino, Piacenza, Bologna, Ancona, Foggia, Bari e infine Brindisi. In realtà la cosa era nata nel 1879 quando al centro del treno postale per l’India fu attaccato un vagone letto della CIWL limitatamente alla tratta Calais - Bologna. Nel 1886 il servizio fu esteso fino a Brindisi.

Tornando al Peninsular Express, esso si inseriva nel collegamento Londra - Bombay, viaggio che veniva effettuato per treno da Londra a Dover, per battello da qui a Calais, nuovamente per treno fino a Brindisi ed infine per nave, attraverso il Canale di Suez, fino a Bombay.

Il tragitto Londra - Brindisi, secondo le pubblicità dell’epoca, era coperto in appena 45 ore. Cosa strana è che il viaggio era programmato solo per l’andata in India. La partenza da Londra era settimanale, il venerdì, alle ore 15,15; alle 23 si era a Parigi per poi viaggiare l’intera notte, tutto il sabato, ancora una notte per giungere alle 16 della domenica a Brindisi. Dopo una sosta di sei ore ci si imbarcava per Bombay che veniva raggiunta dopo alcuni giorni di viaggio.

Nel 1897 la compagnia di navigazione P&O destinò al porto di Marsiglia i suoi grossi piroscafi, lasciando in esercizio a Brindisi solo Iris ed Osiris, due battelli più piccoli e più veloci diretti a Port Said. Nonostante il rinnovo delle convenzioni, lo scalo brindisino assumeva sempre meno importanza per la compagnia britannica, tanto che gli approdi furono ridotti da quindicinali a mensili.

Questa situazione di precarietà si protrasse fino al 1914, quando, allo scoppio della prima guerra mondiale, dopo circa 40 anni, la Valigia delle Indie fu soppressa definitivamente.
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