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Peppe Lanzetta inaugura prima programmazione artistica Studioteatro

Napoli - Con il debutto, in prima assoluta, di Barbarella ed altre lontananze, l'autore e regista Peppe Lanzetta inaugura la prima stagione artistica diStudioteatro, il piccolo spazio-eventi ubicato in Vico Pallonetto a S.Chiara al civico 15, nel...

Con il debutto, in prima assoluta, di Barbarella ed altre lontananze, l'autore e regista Peppe Lanzetta inaugura la prima stagione artistica diStudioteatro, il piccolo spazio-eventi ubicato in Vico Pallonetto a S.Chiara al civico 15, nel cuore del Centro Storico di Napoli. L'organizzazzione e la conduzione della nuova sala è a cura dell NuovoC.R.A.S.C. sotto la direzione artistica di Beatrice Baino.
"Durante questo primi due anni di lavoro come direttore artistico del CRASC– spiega la Baino - ho sentito spesso usare l'espressione 'il nuovo CRASC'e mi faceva sorridere l'idea di chiamare nuova una compagnia che ha allespalle ben 31 anni di attività. Poi pensandoci in effetti era proprio giuntoil momento di dare una svolta. Ho deciso così, programmando un nuovo corsoartistico, ampio ed articolato, di ricominciare daccapo, e forse anche daprima".
Lo spettacolo, in scena da mercoledì 25 novembre 2009 alle ore 21.00 (inreplica fino a domenica 29), si avvale della presenza, in scena, di BeatriceBaino, anche co-regista dell'allestimento, e la partecipazione di AnnaTroise.
Il testo racconta e interpreta storie di periferia, la periferia di Napoli,una Napoli negata. Una periferia pregna di storie ed emozioni, non dissimilida quelle di un qualsiasi ghetto di metropoli moderna.
Riunire i diseredati, ceti sociali difficili, per liberarsi la coscienza, èun atto politico comune alle amministrazioni delle grandi città,indipendente da qualunque origine politica. Un atto liberatorio del cetomedio-alto che crea le opinioni comuni e vota il proprio candidato, simbolodi rinnovamento.
Si creano, così, agglomerati che, in sintonia con le particolariconformazioni architettoniche, sono condensati di emozioni negate, che,quando fuoriescono dagli steccati del perbenismo, lo fanno con una caricaesplosiva ed implosiva così forte da sconvolgere qualsiasi parametrosocialmente accettato.
"Fu in un pomeriggio di inizio estate – scrive Lanzetta in una nota – cheBeatrice, nel suo spazio teatrale nel centro antico della città, mi hamostrato con amore, trasporto, passione, la sua idea teatrale di Barbarella.Chissà perché Beatrice mi evocava il mare, un mare di disperazione, gioia,rabbia, passione, esasperazione, di calore, sudore, di colori.
E c'era un mare dentro di me che aveva preso posto nelle pagine che avevointitolato Il mare addosso. Quindi mi sono spogliato del mio mare ed èdiventato il mare di Beatrice, che lo ha fatto suo, ne ha scelto pezzi,brandelli, risacche, conchiglie, echi, voci e lo ha esposto ai venti che giàBarbarella aveva alzato forti".
Sono cinque donne in scena, che potrebbero abitare una stessa casa, con leloro speranze, i loro sogni di una quotidianità vissuta, immaginata. Unaquotidianità di rabbia ed esasperazione che rende adulti i bambini e vecchii giovani.
La programmazione di Studioteatro proseguirà, giovedì 3 dicembre (in replicafino al giorno 6, con El radial – niente puo' turbare questa quiete, diDavide Chimenti, interpretato da Davide Chimenti e Luca Chimenti. La formulaè, sicuramente, quella del recital: una serie di canzoni scritte dall'autoreintervallate da qualche chiacchiera simpatica e al fine di instaurare unrapporto cordiale con il pubblico. Accanto all'improbabile cantautore c'è unoperaio, con tanto di officina, che lavora con attrezzi ed utensilirumorosissimi, oltre al fatto che le chiacchiere non sono affatto simpatichee che il cantautore è, in realtà, un pazzo alienato il cui unico scopo èquello di destrutturare ed infamare il sistema culturale contemporaneo conmetodi estremi e nichilisti.
Da giovedì 17 dicembre (in replica fino al giorno al 20) TEATRINGESTAZIONEpresenta hAPPY bIRTHDAY, Alfredo! , partitura scenica e drammaturgiaoriginale ad opera di TeatrInGestAzione, con Giovanni Trono, Alessia Mete,Ilaria Montalto, Michela Vietri, Francesco Moraca, regia Gesualdi/Trono. Uncoro di corpi e voci raccontano l'uomo che fatica, la bellezza della suafragilità e la fragilità della sua bellezza, il coraggio dei suoi orrori ela ferocia del suo coraggio, l'estasi dei suoi slanci, e l'interrarsi dellesue ambizioni.
Martedì 29 dicembre gli spazi di Studioteatro ospiteranno IOSONOQUI,rassegna di performance di danza contemporanea.
Da giovedì 7 gennaio 2010 (in replica fino al giorno 10) sarà in scenaTortitalia, atto unico di teatro-canzone in quattordici fette, di e conValerio Sgarra, con la supervisione artistica di Marco Luciano. Unadevastante esplosione colpisce L'Italia o ciò che di lei rimaneva, non se neconosce la causa o il movente. Un superstite ritrova tra i resti del paeseun pugno di canzoni e di scritti che per grandi linee narrano l'evolversi ol'involversi dell'essere umano negli ultimi quarant'anni di storia italiana.
La programmazione proseguirà giovedì 21 gennaio (in scena fino al giorno 24)con Dico Me Erostrato, liberamente ispirato agli scritti di Bukowski eSartre, con Lucio Celaia e Giancarlo Greca. "La razza umana mi ha sempredisgustato", questo l'incipit con cui si apre il monologo in cui ilprotagonista, pur essendo iscritto e "registrato" nella congrega dellasocietà occidentale, tenta di sottrarsi a ogni intrigo sociale, familiare,culturale, religioso.
Da giovedì 18 marzo (in replica fino al giorno 21) MUTAMENTI presenta Ilmacero, dal romanzo Sandokan – storia di camorra di Nanni Balestrini,scritto, diretto e interpretato da Roberto Solofria. Pur essendo tratto dalromanzo del poeta e scrittore milanese, Il macero non indugia sulle "gesta"del noto camorrista casertano, ma è, soprattutto, il racconto dell'insolitasensibilità di un ragazzo, della sua "ottusa" caparbietà nel cercare per sestesso una strada diversa.
La programmazione teatrale di Studioteatro terminerà giovedì 25 marzo (inreplica fino al giorno 28) con Giuseppina, una donna del Sud, da un'idea diPierluigi Tortora, anche interprete e regista. Presentato da La Bottega delTeatro, lo spettacolo racconta di una donna forte e debole, umile eorgogliosa, madre e moglie,che appartiene alla sua terra, difficile eaffascinante. Una storia di racconti del passato e di ricordi mentre intornoil mondo cambia.

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