Lettere: 'La Reggia e il suo futuro'

"Da un certo periodo si nota una particolare sensibilità dell'opinione pubblica verso la gestione dei beni culturali in provincia di Caserta ed in particolare della Reggia. La maggior parte degli interventi denotano un atteggiamento di disagio misto ad indignazione per l'immagine che la Reggia offre della città a causa, in particolare, dei venditori abusivi e della scarse condizione di pulizia e decoro del Complesso Vanvitelliano. Lungi dal negare tali condizioni ci preme sottolineare che i problemi vengono da lontano ed in particolare la scarsità di strumenti che il Ministero mette a disposizione del Monumento al fine di migliorare le proprie condizioni e "misurare" le proprie capacità con altri siti di eguale importanza in condizioni di parità. Infatti Pompei prima e Capodimonte dopo, in Campania, hanno ottenuto nel passato lo status di autonomia che permette loro di dotarsi di strumenti adatti a rispondere in modo immediato e diretto alle esigenze di valorizzazione e di promozione del sito. Caserta, fuori da detto contesto, sta purtroppo pagando un caro prezzo perdendo di fatto in competività nei confronti sia dei citati siti in Campania sia dei restanti Poli Museali in tutta Italia (Firenze, Roma Venezia, ecc.) scendendo clamorosamente nella classifica dei Musei più visitati. Tale considerazione, a ridosso della presentazione, a giorni, da parte del Ministero di un nuovo D.P.R. che modificherà l' organizzazione del Ministero, dovrebbe spronare l'opinione pubblica ed ai rappresentanti politici di estrazione casertana a cogliere l'occasione proponendo al Ministro Bondi l'inserimento della Reggia tra i Poli Museali di importanza nazionale dotati di autonomia. Solo attraverso tale riconoscimento la Reggia e la Città di Caserta potranno riprendere un percorso virtuoso portando benefici sia in termini di immagine sia in termini di ritorno economico".