Il Codice delle Leggi leuciane approda a Salerno

Il Codice delle Leggi leuciane approda a Salerno. L'Associazione D'UNA, fondata nel 2001 da un gruppo di donne salernitane al fine di promuovere le pari opportunità a tutti i livelli, ha organizzato un incontro per lunedì 17 dicembre alle ore 17.00 presso la Sala "Torre" della Provincia su: "Donne, utopie, realtà. Lo straordinario caso del Codice delle Leggi leuciane". Gli interventi programmati: Nadia Verdile, esperta di Storia delle Donne parlerà del "Progetto utopico-realistico di Maria Carolina D'Asburgo", Giancristiano Desiderio, giornalista, ci parlerà del "Perché l'utopia non è femmina. Introduce Ines Mainieri presidente Associazione D'Una.Nella stamperia Reale del Regno di Napoli, nel 1789, venne edito, in soli 150 esemplari, il testo Origine della popolazione di S.Leucio. Un'opera giuridica di straordinaria modernità che andò a normare i comportamenti di una popolazione, quella della Colonia reale di S. Leucio, secondo i principi di uguaglianza sociale ed economica. Cinque capitoli, ventidue paragrafi, una rivoluzione giuridica in chiave di genere che non ha avuto uguali nella storia della cultura occidentale. Il Codice leuciano porta la firma del re Ferdinando IV di Borbone, ma, come è ormai cosa ben nota e documentata, fu in realtà concepito e voluto dalla regina Maria Carolina d'Asburgo, l'imperatrice colta, illuminata e riformista, una "donna della modernità".Esso contiene i principi della cultura illuminista di cui era fortemente impregnata la formazione della regina. La città degli uguali prevedeva l'assoluta uguaglianza tra donne e uomini, il diritto all'istruzione, all'educazione, alla successione e alla proprietà, alla casa, all'equo salario, alla tutela in caso di bisogno, all'assistenza sanitaria, alla prevenzione dal vaiolo, alla formazione e al lavoro.Sintesi delle più moderne teorie sulla concezione della Stato e sul pensiero illuminista, il Codice è stato il primo esempio di Statuto pensato, scritto e applicato in chiave di genere, il primo grande segno di una società che avrebbe, di lì a breve, iniziato il suo percorso di riscatto e di rinascita della dignità femminile.