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Giordio Panariello al Teatro Acacia

Napoli - Al teatro AcaciaDal 6 al 9 dicembre 2007 GIORGIO PANARIELLO in "FACCIO DEL MIO MEGLIO"diGIORGIO PANARIELLORegia di GIAMPIERO SOLARI 58,400 spettatori hanno assistito alla prima edizione di FACCIO DEL MIO MEGLIO, l'esilarante one man show...

Al teatro AcaciaDal 6 al 9 dicembre 2007 GIORGIO PANARIELLO in "FACCIO DEL MIO MEGLIO"diGIORGIO PANARIELLORegia di GIAMPIERO SOLARI
58,400 spettatori hanno assistito alla prima edizione di FACCIO DEL MIO MEGLIO, l'esilarante one man show che Giorgio Panariello ha portato in maniera capillare nei teatri di tutta Italia e all'estero. Il successo di pubblico e di critica che hanno accompagnato lo spettacolo hanno spinto l'attore toscano a riprendere, con le dovute variazioni, inevitabili aggiornamenti e nuove soluzioni registiche di Giampiero Solari, "FACCIO DEL MIO MEGLIO e portarlo in scena nei migliori teatri italiani.

Nasce cosi "FACCIO DEL MIO MEGLIO"
La formula è invariata. Giorgio in scena, accompagnato da un'orchestra composta da un solo elemento (il pianista Dino Mancino) e con un grande schermo dal quale entrano ed escono indisturbati alcuni fra i suoi personaggi più popolari (da Renato Zero a Naomo), affronta, attraverso i suoi monologhi più riusciti, in maniera straordinariamente divertente, coinvolgente, emozionante e con quel pizzico di poesia che lo contraddistinguono, il tema dell'incomunicabilità. Nell'era della comunicazione, da internet al digitale terrestre, comunicare con il nostro vicino di casa sembra diventata la cosa più difficile. Comunicare agli altri le nostre debolezze, parlare per risolvere una crisi di coppia, trovare le parole giuste per comunicare l'amore, è diventa un'impresa ardua.
Eppure sono le parole il nostro grande dono. Sono le parole che compongono le canzoni, che raccontano le fiabe, che esaltano i poeti, che fanno compagnia quando c'è troppo silenzio.
Che sono il nostro aiuto per chi non può parlare…Oggi le parole si affacciano dai computer, rimbalzano dai satelliti, sono un messaggio sul tuo telefonino, passano dappertutto meno che dalla bocca.
Cosi diventano un "linguaggio", un nuovo dialetto per un mondo che cambia mentre noi stiamo cambiando, sempre più vicino mentre noi ci stiamo allontanando.

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