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Sabato, 27 Aprile 2024
Cultura

Jazz al Vomero: la settimana dei 'Doctor 3'

Napoli - E' la settimana dei Doctor 3, il supergruppo italiano, ospite sabato 17novembre, al Marabu di via Toma (info allo 0815565784), per la secondaedizione di "Jazz al Vomero", dove presenteranno in esclusiva assoluta illoro nuovo lavoro dal...

E' la settimana dei Doctor 3, il supergruppo italiano, ospite sabato 17novembre, al Marabu di via Toma (info allo 0815565784), per la secondaedizione di "Jazz al Vomero", dove presenteranno in esclusiva assoluta illoro nuovo lavoro dal titolo "Blue". I tre "dottori" Danilo Rea (al piano),Enzo Pietropaoli (al contrabbasso) e Fabrizio Sferra (alla batteria) sonodunque tornati. Assenti dalla scena discografica dal 2003, il loro ritorno èpiù che mai prezioso, anche perché questi anni di silenzio non hannoprodotto alcunché di similare nel panorama discografico del jazz italiano.La musica, o meglio l'alchimia dei Doctor 3 era ed è soltanto loro. Puòsembrare contraddittorio spaziare da George Gershwin a Sting, da DomenicoModugno a Cole Porter, e molto, molto di più. Ma esiste una "ferrea logicadi gruppo" che rende tutto naturale, coerente: è l'improvvisazione, sorrettada un linguaggio, quello del jazz, assai rigoroso e consolidato in anni diaffiatamento e di "allenamento alla libertà". Quella appunto dei Doctor 3,band che nasce nel 1997 e che nei suoi dieci anni di storia ha semprelavorato, in studio come dal vivo, lasciando fluire liberamente la musica,senza un programma definito, partendo da un brano, da uno spunto ritmico omelodico, e poi, durante il percorso, cambiare direzione e andare a finireda tutt'altra parte. La costante, nella musica di Doctor 3, rimane l'amoreper il jazz e per il suo linguaggio, ma la novità di Blue consiste nell'avere concepito il cd, per la prima volta, seguendo uno schema estremamente"normale", "classico". Si tratta semplicemente di undici singoli branipiuttosto brevi, con un inizio una fine e uno sviluppo solistico piuttostominimale, essenziale, a volte tematico, privilegiando una atmosferaintimistica, non aggressiva ma estremamente intensa. Da qui il termine Blueper dare un nome a quella sottile "malinconia" che poi si rivela unsentimento assai vicino alla felicità, un sentimento apparentemente intimo,privato, ma che, proprio per questo, ti avvicina ancora di più al cuoredella gente.

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