rotate-mobile
Cultura

Al Belvedere i 'Quadri sociali dellesclusione'

Caserta - “Il nostro territorio tante volte salito agli onori della cronaca è chiamato ora ad esprimersi attraverso un progetto che rappresenta una grande novità per la provincia e che servirà ai nostri giovani, sono sicuro, a costruire il loro...

“Il nostro territorio tante volte salito agli onori della cronaca è chiamato ora ad esprimersi attraverso un progetto che rappresenta una grande novità per la provincia e che servirà ai nostri giovani, sono sicuro, a costruire il loro futuro, piuttosto che a farli scappare dalla loro terra”. A parlare è l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro e alla Formazione Enrico Milani, artefice dell’evento “Terre di Lavoro. Quadri sociali dell’esclusione”, presentato stamani al Belvedere di San Leucio. La manifestazione prenderà il via sabato 3 novembre alle ore 12 con l’inaugurazione di due importanti rassegne: “In cammino”, esposizione fotografica di Sebastião Salgado, e “Gli esclusi”, ciclo pittorico di Gino Covili.
“Si tratta – ha spiegato Milani – di un progetto singolare che intende sperimentare un programma innovativo di comunicazione e nel contempo sensibilizzare sulla problematica del lavoro in una provincia come quella casertana che conosce pochi esempi di qualità e forti fenomeni di insicurezza del lavoro e sul lavoro. Per questo motivo si è pensato ad una serie di iniziative artistico culturali che vedono la maggiore espressione nelle mostre di Salgado e Covili”.
Esposizioni, spettacoli teatrali e musicali e più cicli di incontri tutti dedicati alla sicurezza e al mercato del lavoro, che avranno come location, oltre al Belvedere che è punto centrale dell’evento, anche l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa e il Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. A rimarcare l’intento del progetto e i suoi obiettivi, nelle vesti di moderatore, Ciro Tarantino, componente dello staff dell’assessorato provinciale. Al tavolo di presentazione anche l’assessore comunale alle Politiche Sociali Adriana d’Amico, che parla di “iniziativa impegnativa e suggestiva capace di muovere le coscienze”. Quindi, il figlio dell’artista Covili: “Mio padre sarebbe stato molto felice. Questo progetto gli fa onore”.
Salgado e Covili, due personaggi diversi e distanti tra loro, il primo brasiliano nato nel 1944, il secondo classe 1918 nato e cresciuto a Pavullo nel Frignano sull’Appennino modenese, che hanno scandagliato il problema dell’emarginazione, attraverso le proprie conoscenze, l’obiettivo della macchina fotografica e la tavolozza con i pennelli. L’esposizione di Salgado, realizzata in collaborazione con Contrasto e Amazonas, suddivisa in 5 sezioni, è frutto di sette anni di lavoro, testimonianza visiva della mobilità forzata, “in cammino”, cui è sempre costretta, dai conflitti e dalla divisione internazionale del lavoro, una alta percentuale della popolazione mondiale. Il ciclo “Gli esclusi” di Covili, composto da 139 opere, raffigura la condizione umana determinata dall’internamento in manicomio. In questa occasione, nel trentesimo anno della sua composizione, essendo il ciclo realizzato tra il 1973 il 1977, viene esposto e pubblicato per la prima volta integralmente.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Al Belvedere i 'Quadri sociali dellesclusione'

CasertaNews è in caricamento