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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Livia Apa (Orientale) annuncia: Lusitania sar un libro

Salerno - Si è chiuso con un appuntamento di grande spessore culturale la sezione Convegni dell’Etnofestival Lusitania. Il tema “Lusofonie, Lusografie” sabato mattina è stato approfondito dalla professoressa Livia Apa, docente di lingua e...

Si è chiuso con un appuntamento di grande spessore culturale la sezione Convegni dell’Etnofestival Lusitania. Il tema “Lusofonie, Lusografie” sabato mattina è stato approfondito dalla professoressa Livia Apa, docente di lingua e tradizioni portoghesi presso L’Orientale di Napoli, dal professore Giorgio de Marchis, docente di letteratura portoghese e brasiliana presso L’Università di Salerno e da António Tomás, antropologo e saggista angolano dottorando a New York. “Il convegno – ha poi detto Livia Apa - ha proposto al pubblico un momento di riflessione finale sullo spazio di lingua portoghese e sulla produzione letteraria e artistica degli otto Paesi che l’hanno ereditata”. In evidenza “il rapporto tra le espressioni culturali dei Paesi colonizzati e quelle del Portogallo, Paese colonizzante”. Rapporto che, se spesso “ha prodotto frizioni e difficoltà nel fare emergere le realtà culturali indigene”, ha però garantito spazi di grandi creatività nei campi della letteratura, musica, arte”. In particolare “Angola e Mozambico per l’arte e la letteratura e Capoverde per la Musica si sono decisamente avviati sulla strada dell’indipendenza culturale seguendo l’esempio del Brasile”. Attorniata dalle decine di studenti dell’Università Orientale di Napoli arrivate sabato mattina nel Complesso di Santa Sofia, Apa dice: “Mi ritengo contentissima dello spessore culturale di Lusitania. Sperando nella stabilizzazione a Salerno di questa splendida iniziativa, stiamo già lavorando alla trasformazione della prima edizione dell’Etnofestival Lusitania in un libro”
Concetto ripreso dall’Amministratore dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno: “Lusitania è stata un’esperienza entusiasmante, lavoriamo perché si possa ripetere”. Gennaro Avella illustra le ragioni che spinsero l’E.P.T. a presentare all’Assessorato regionale al turismo “un progetto che avesse potuto mettere Salerno al centro dell’universo culturale internazionale”. Mostre, poesie, spettacoli teatrali in prima nazionale e musicali in prima europea. Ancora convegni, proiezioni cinematografiche di grande prestigio: l’Etnofestival Lusitania è stata tutto questo. “In due mesi – dice - Salerno è assurta agli onori della cronaca culturale per l’attivismo ed il fermento mostrati attraverso la realizzazione di un evento dal grande spessore artistico per tutta la regione. Ricordo che nei teatri del capoluogo e di Cava de’Tirreni è andata in scena la rappresentazione della storia dell’Imperatrice Teresa Cristina e che Film Commission Campania ha espresso la volontà di trasformare quella vicenda in una fiction da dedicare alla comunità italiana in Brasile. E come dimenticare che all’Augusteo abbiamo avuto, per la prima volta in Europa, la cantante brasiliana Teresa Cristina ed il Gruppo Semente? I quotidiani provinciali, regionali e nazionali hanno sistematicamente scritto dell’Etnofestival Lusitania. Più volte, ad esempio, il quotidiano la Repubblica ha dedicato intere pagine d’approfondimento nella sua sezione cultura”. Avella ricorda: “Nel complesso di Santa Sofia per oltre due mesi sono state visitabili mostre di ceramica, pittura e fotografia tra le quali quella, inimitabile, di Manuel Cargaleiro”. Poi conclude: “Sono soddisfatto anche per il contenuto didattico: alla manifestazione si sono avvicinati studenti universitari di tutta la regione ed alunni delle scuole superiori di Salerno e provincia”.

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