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Richard III di Peter Verhel inaugura ststagione teatrale al Nuovo Teatro Nuovo

Napoli - Il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli ‘affida’ l’inaugurazione della stagione teatrale 2007/2008, programmata per martedì 30 ottobre 2007 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 4 novembre), al regista francese Ludovic Lagarde ed alla sua...

Il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli ‘affida’ l’inaugurazione della stagione teatrale 2007/2008, programmata per martedì 30 ottobre 2007 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 4 novembre), al regista francese Ludovic Lagarde ed alla sua ultima creazione, Richard III di Peter Verhelst, da un adattamento del Richard III di William Shakespeare e con la traduzione dall’olandese di Christian Marcipont.
Lo Stabile di Innovazione di Napoli, in grande sinergia con il Festival delle Colline Torinesi, che ne è coproduttore con il Festival d’Avignon ed il sostegno di Culturesfrance, ospiterà l’unica tappa italiana della tournèe internazionale dello spettacolo, dopo il recente debutto, in anteprima assoluta, a Torino.
Questo adattamento del testo di Shakespeare stravolge la prospettiva abituale, poichè sono le donne a diventare i serbatoi del dolore. Richard si ‘svela’ attraverso gli occhi della madre, la duchessa di York, sottomessa alla tirannia di suo figlio, ma dominata dall’amore materno per il bambino che ha visto trasformarsi, dopo la nascita, in mostro.
A dar vita, in scena, alla tormentata vicenda di Richard III saranno Anne Bellec (La Duchesse), Laurent Poitrenaux (Richard), Geoffrey Carey (Hastings), Samuel Réhault (Loyal), Christele Tual (Elisabeth), Francesca Bracchino (Lady Anne), Pierre Baux (Buckingham), Camille Panonacle (Margaret), Suzanne Aubert (Le Prince Héritier) e Antoine Herniotte (La Voix).
L’allestimento si avvale dei costumi di Valérie Simonneau, le scene di Antoine Vasseur, le luci di Sébastien Michaud, il suono e la musica di David Bichindaritz.
Sdegnando qualsiasi peripezia aneddotica, l’adattamento di Peter Verhelst si concentra sugli aspetti emotivi dei protagonisti. Seziona il cuore tenebroso di Richard, nel quale il male si confronta con la ricerca dell’innocenza, con l’investigazione di un mondo più puro e con la sete d’amore che egli invoca per legittimare la violenza.
La pièce si restringe, violenta ed estrema, accelerando la traiettoria solitaria del protagonista. Le figure storiche e la dimensione strategica del testo indietreggiano, il gioco politico appare secondario. Al centro del testo, un Richard di cui non si conoscono gli intenti, o il sogno. Prevale la distruzione, il succedersi di assassinii, di esplosioni, demolendo tutto ciò a cui si avvicina.
Un animale che consuma tutto quanto il mondo poteva avere di fecondo, tutto ciò che incrocia di umano, soprattutto il femminile. L’erotismo morboso di Richard fa nascere immagini di guerra moderna in seno a una corte elisabettiana, fine del regno per gli York ed avvento dei Tudor. Attraversato da frammenti del mondo contemporaneo - le baionette, il mortaio, i bulldozer, gli “aerei in formazione” - lo spettacolo si concede la rappresentazione di blocchi di intimità, bruscamente, come in un primissimo piano.
Ed è la Duchessa, madre di Richard, che aprirà e chiuderà lo spettacolo. Tuttavia non c’è niente di psicologico nell’esplorazione di questo legame, piuttosto l’apparizione di qualcosa di grezzo come la maternità. Lo spettacolo, in lingua francese, è sovratitolato in italiano.

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