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Madre presenta a Roma programma prossimi mesi

Napoli - Un manuale di storia dell'arte contemporanea, con opere da Burri a Kounellis, da Paladino a Mapplethorpe, in un contesto settecentesco di eccezionale bellezza. Dopo due anni di work in progress, apre in questi giorni il Madre di Napoli...

Un manuale di storia dell'arte contemporanea, con opere da Burri a Kounellis, da Paladino a Mapplethorpe, in un contesto settecentesco di eccezionale bellezza. Dopo due anni di work in progress, apre in questi giorni il Madre di Napoli, il museo d'arte contemporanea che ha sede nel palazzo Donnaregina in pieno centro storico, riportato ad antica bellezza da Alvaro Siza. "Musei belli così, con scenario antico recuperato e arte contemporanea, sono in Italia solo al Castello di Rivoli sopra Torino, al Mart di Rovereto e al nuovo Macro di Roma", spiega all'Ansa Achille Bonito Oliva, presidente del Comitato scientifico fondazione DonnaRegina. Bonito Oliva con il presidente della regione Campania Antonio Bassolino, il direttore del museo Eduardo Cicelyn e Germano Celant, curatore della mostra su Piero Manzoni che si aprirà il 19 maggio ha presentato alla stampa estera a Roma la definitiva apertura del Madre con un fitto programma di mostre e avvenimenti fino al 2009. Già con i lavori in corso, lo scorso anno, il Madre ha avuto 53 mila visitatori paganti e proprio il bellissimo contesto nel centro di Napoli, che si arricchirà nei prossimi giorni con il restauro e la riapertura delle due settecentesche chiese di Donna Regina, fa di questo museo un indirizzo culturale e turistico da visitare.
Fondi europei e della Regione Campania hanno permesso il restauro e la creazione di un'iniziale ma già completa collezione permanente, "non un soldo dello stato", ha sottolineato Bassolino. Dopodomani nel cortile del Madre si aprirà la mostra 'con sorpresa' di opere di Mimmo Paladino, poi quella su Manzoni e il 25 quella sui giovani artisti inglesi.
"Il museo è all'avanguardia - ha detto Cicelyn - della tecnologia e del comfort. Il ristorante, tanto per dirne una, è diretto da Alfonso Iaccarino. Ma è il rigoroso percorso storico filologico della collezione permanente il nostro punto d'orgoglio. Ogni opera ha un suo significato preciso nella storia dell'arte e nel contesto. La vocazione didattica del Madre è fortissima così come l'abbiamo concepita sin dall'inizio della fondazione".

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