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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura Maddaloni

Renato Carpentieri a Maddaloni con Utho'pia

Maddaloni - Mercoledì 9 maggio si terrà a Maddaloni l'ottavo incontro con l’autore nell’ambito della IX edizione di “Pulcinellamente”, frutto della collaborazione tra gli organizzatori della Rassegna e la libreria Uthòpia di Capua. Infatti alle...

Mercoledì 9 maggio si terrà a Maddaloni l'ottavo incontro con l’autore nell’ambito della IX edizione di “Pulcinellamente”, frutto della collaborazione tra gli organizzatori della Rassegna e la libreria Uthòpia di Capua. Infatti alle ore 19, presso la Biblioteca Comunale in via S. Francesco d'Assisi, si presenterà il libro del critico teatrale Giulio Baffi “Visti da vicino” edito da Guida. Con l’autore ne parleranno la giornalista Laura Angiulli e l'attore napoletano Renato Carpentieri. Ufficialmente Giulio Baffi è un critico teatrale che scrive per “la Repubblica” a Napoli e insegna all'Accademia di Belle Arti. Ma in realtà è molto di più, qualcosa di unico: è la bussola più accreditata sul mondo sempre in ebollizione del teatro napoletano; soprattutto è un uomo di passioni, uno che ama gli artisti, li comprende, li sa spiegare. Per questo il suo ultimo libro è piccolo solo di formato, ma in realtà è uno dei più grandi libri sul teatro napoletano (quindi italiano) degli ultimi anni. E’ un splendido collage di voci e di personalità, un bell'insieme di 25 ritratti scritti per lo più negli ultimi quindici anni. Il primo scritto, tuttavia, è del 1979 ed è dedicato a Eduardo, il grande totem, il padre severo di tutti i teatranti napoletani. Baffi ha avuto con lui un rapporto privilegiato, poiché ha diretto il suo teatro, il San Ferdinando. Poi la galleria dei ritratti si allunga e si arricchisce di personalità più varie generazioni e di tutte le razze artistiche (napoletane): da Nino Taranto a Toni Servillo, da Mario Merola a Enzo Moscato, da Luca De Filippo a Leopoldo Mastelloni e tanti altri. Di ognuno Baffi traccia un ritratto apparentemente semplice; ma in realtà esattissimo e soprattutto «partecipato», perchè il giornalista qui si fa scrittore e interprete di un mondo variegato e bellissimo d'arte.

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