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Cultura

A Pasqua, due giorni di festa e spettacolo

Napoli - Sarà nei giorni di Pasqua e di Pasquetta 2007, l’8 e 9 aprile, il primo appuntamento con ‘Emozioni Napoli’ maratona di spettacolo dedicata alle varie espressioni artistiche della città del Vesuvio e dell’intera regione.Diretta da Giulio...

Sarà nei giorni di Pasqua e di Pasquetta 2007, l’8 e 9 aprile, il primo appuntamento con ‘Emozioni Napoli’ maratona di spettacolo dedicata alle varie espressioni artistiche della città del Vesuvio e dell’intera regione.Diretta da Giulio Baffi, la manifestazione si realizza nell’ambito dei ‘Grandi Eventi’ promossi dall’Assessorato al Turismo e Beni Culturali della Regione Campania retto da Marco Di Lello, in collegamento con l’Assessorato ai Grandi Eventi del Comune di Napoli, l’Assessorato al Turismo della Provincia di Napoli, la Soprintendenza BAPPSAE di Napoli, per il coordinamento organizzativo dell’Ente Provinciale per il Turismo di Napoli e di Vesuvioteatro.
‘Emozioni Napoli’ ovvero incontri con Napoli e la Campania, attraverso la sua prosa, cinema, danza, musica, sia ‘leggera’ che ‘classica’ ed infine ‘jazz’, accogliendo le nuove sonorità espresse dalle sorprendenti avanguardie. Un progetto articolato in due periodi dell’anno (il secondo segmento è infatti annunciato per il 23 e 24 giugno con nuovi protagonisti), in cui i turisti ed i napoletani potranno ritrovare le non cancellabili radici culturali ed artistiche di questa città, esaltate dalla bellezza di scenari naturali, architettonici e storici. Spazi di antica suggestione, come ad esempio il Palazzo Reale, la Galleria Umberto I, il Salone Margherita e lo storico Caffè Gambrinus accoglieranno, dalle ore 16 dell’8 aprile alle ore 16 del 9 aprile, artisti e pubblico nel cuore di Napoli. Un cast che unisce Totò, cui, a quaranta anni dalla morte, si dedica una mostra ma anche una non-stop notturna di film e documenti video, a ‘La Gatta Cenerentola’ di Roberto De Simone riproposta, nel trentennale dalla prima esecuzione, in forma di ‘suite strumentale’ affidata alla Nuova Orchestra Scarlatti, o, ancora, alla divertente riscrittura in ‘rosso vesuviano’ dell’opera di Brecht con Enzo Moscato, Enrico Ianniello, Tony Laudadio, per gli arrangiamenti e l’orchestrazione di Federico Odling. Grande spazio all’antichissima arte delle ‘guarattelle’, i burattini di tradizione napoletana, ormai noti ed amati da platee di tutto il mondo grazie al lavoro di maestri, come Bruno Leone, Gaspare Nasuto, Renato Barbieri, Roberto Vernetti, e da quello tanti altri giovani burattinai di nuova generazione che ne perpetuano la pratica. Scorrendo i titoli del programma, si incontrano le rielaborazioni per fanfara di brani ska, pop o etno-folk de La Contrabbanda di Luciano Russo, le canzoni ‘umoristiche’ selezionate ed eseguite in concerto da Mario Maglione, ma anche la gran voce di Mirna Doris, regina della canzone napoletana classica, il teatro–danza di Itinerarte diretto da Rosario Liguoro, l’omaggio a Viviani e De Filippo di Patrizia De Martino, le straordinarie e coinvolgenti invenzioni musicali di Capone e BungtBangt, il jazz di Valerio Virzo e quello del Moonbeans Trio, fino a raggiungere le contaminazioni tra tango e melodia napoletana di Lello Giulivo e le sorprese de ‘la pasquetta di…’ contenitore di spettacolo e performances condotto da Patrizio Rispo e ‘frequentato’ da Le Rondinella, Gino Curcione, Batacoto, Orchestra Perris, Marco Zurzolo Band e tanti altri ancora. Tra le curiosità, si segnalano le incursioni della ‘posteggia napoletana’ di Gianni Quintiliani e Nicola Arienza nei ristoranti della zona e la mostra di antichi giocattoli dalla collezione di Pasquale Silvestro curata da Giovanni Chianelli. Tutto ad ingresso gratuito, regolato dalla ‘emozioninapolicard’, fino ad esaurimento posti disponibili. Info: numero verde 800223366 www.emozioninapoli.itEmozioni Napolipresentazione“Emozioni Napoli” incontri e spettacoli: prosa, musica quella “leggera” che fece grande la tradizione di una “città canora”, quella classica, non meno nobile e bella, jazz e nuove tendenze per sorprendenti sonorità, cinema, danza, cabaret. Risate e applausi. Un progetto articolato in due giornate in cui i turisti ed i napoletani potranno vedere spettacoli e ritrovare le non cancellabili radici di questa città esaltate dalla bellezza degli spazi di antica suggestione in cui verranno rappresentati. Il ricordo del grande Totò, La Gatta Cenerentola, un Brecht giunto nei nostri colorati territori, i grandi compositori, la gran voce di Mirna Doris, regina della canzone napoletana classica, la memoria del varietà e del Cafè Chantant, Viviani e Pasquariello, le “guarattelle” e la “posteggia”. L’8 e il 9 aprile, il primo incontro, e poi ancora il 23 e il 24 giugno per altri sorprendenti appuntamenti di spettacolo. “Emozioni Napoli”, per incontrare volti noti dello spettacolo di questa regione, per conoscere e far conoscere giovani artisti che da Napoli e dalla Campania traggono la loro immaginazione e la loro forza, restituendola in colorate immagini e caleidoscopiche invenzioni. Giornate all’insegna della grande tradizione di spettacolo esaltata dunque dalla modernità delle più recenti invenzioni. Felici incontri, amicizia di un mondo che dallo spettacolo riceve emozioni, tenerezza, dolci inquietudini. La prima giornata si svolgerà dalle ore 16 dell’8 aprile alle ore 16 del 9 aprile nell’area compresa tra lo splendido Palazzo Reale, la Galleria Umberto I, gli spazi suggestivi del Salone Margherita, l’antica bellezza del Caffè Gambrinus. Secondo un articolato progetto, proposte per un appuntamento che possa ancora una volta legare a Napoli un gran numero di possibili “emozioni”.creditsUNIONE EUROPEAFondi POR 2000/2006 Mis. 2.1REGIONE CAMPANIAAssessorato al Turismo e Beni CulturaliCOMUNE DI NAPOLIAssessorato ai Grandi EventiPROVINCIA DI NAPOLIAssessorato al TurismoSoprintendenza BAPPSAE NapoliEMOZIONI NAPOLITeatroMusicaCinemadalle 16 dell’8 alle 16 del 9 aprilePalazzo Reale - Galleria Umberto I - Salone Margherita - Caffé GambrinusDirezione artistica Giulio BaffiOrganizzazione Ente Provinciale Turismo di Napoli, VesuvioteatroGuarattellePupiMarionetteConcertiProsaCanzone napoletana CinemaDanzaVarietàJazz Posteggiamenù tipici di Pasqua e Pasquetta nei ristoranti in zonaL’accesso agli spettacoli è consentito previa esibizione dellaemozioninapolicard in distribuzione presso gli infopoint della manifestazionee fino ad esaurimento posti disponibili.Info: numero verde 800 223366 - www.emozioninapoli.itDOMENICA 8 APRILE 2007ore16.00 dal Palazzo Reale alla Galleria Umberto ILa Contrabbanda di Luciano Russopercorso musicaleLa formazione raccoglie le differenti esperienze di musicisti provenienti da gruppi caratterizzati dagli stili musicali più diversi: ska, etno-folk, industriale, bandistico. Ottimizzando questi elementi la ricerca musicale della Contrabbanda ha intrapreso il suo percorso naturale: da un lato la rivisitazione di musiche e generi differenti e dall'altro la composizione di brani propri, il tutto miscelato attraverso il sound di piccola fanfara.An old kind of band with a very new style of performing. Contrabbanda plays musical searching on different sounds: ska, etno, folk, even industrial. A little fanfara for a big and various art.ore 17.00 Gran Caffè GambrinusPatrizia Di Martino “Passioni”un tributo alla passione, all’amore, a tutte le persone capaci di seguire il cuore con parole e musiche. Musiche eseguite al piano da Antimo MagnottaPatrizia Di Martino, napoletana, si è diplomata all’Università dello Spettacolo diretta da Ernesto Calindri cimentandosi nei più diversi generi e con i migliori nomi del teatro campano. “Passioni” è un viaggio nelle emozioni, attraversando mondi, universi, destini nella profondità dell’anima. Una ricerca musicale, da Piazzolla a Brecth, da Viviani a De Filippo, Patroni Griffi, Fortini, Spanos. La poesia cessa di essere forma d’arte solo intima, diviene espressione di problematiche sociali e individuali legate alla vita, capace di percepire sia l’amore che il pathos.Patrizia Di Martino was born in Naples, where she had many different theatre experiences. In this show poetry becomes music.ore 18.00 Palazzo Reale, Cortile d’OnoreNuova Orchestra Alessandro ScarlattiSuite strumentale da “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, composta in ricorrenza dei 30 anni dalla prima esecuzione dell’opera (1976-2006).Trenta musicisti e tre cantanti per far rivivere la memoria di un grande spettacolo, in una raffinata e coinvolgente rilettura musicale e canora. Marino Bruno, Franco Iavarone e Candida De Iudicibus voci recitanti, Robero Armocida sax contralto, Fabio Sullutrone sax tenore, Nicola Ferro trombone, Umberto Leonardo chitarra, Renato Piemontese direttore. «Quando cominciai a pensare alla Gatta Cenerentola pensai spontaneamente a un melodramma: un melodramma nuovo e antico nello stesso tempo, come nuove e antiche sono le favole nel momento in cui si raccontano». Così Roberto De Simone ricorda la genesi del suo più noto e acclamato capolavoro, “La Gatta Cenerentola”, variopinto “poema barocco” per la scena, tratto dalla sesta favola del Pentamerone di Giovan Battista Basile. Popolare e raffinato, visionario e ironico, che dal suo esordio a Spoleto, 1976, ha continuato negli anni e nelle rinnovate versioni a conquistare le più ampie platee italiane e internazionali. In occasione dei trent’anni della sua “Gatta”, De Simone ha inteso realizzare, espressamente per la Nuova Orchestra Scarlatti, una suite orchestrale dall’opera: un ricco e vario percorso tra le pagine più intense e amate. Da “Jesce sole” alla “Canzone delle sei sorelle”, dalla brillante “Moresca” all’ipnotica “Seconda notte di Cenerentola”.Roberto de Simone’s most famous work, “La Gatta Cenerentola” of which a selection is played. A tale that renews constantly.ore 19.30 Salone Margherita“Napolettango” Lello Giulivo in concertomusiche eseguite da Odling Ensemble: Vittorio Ricciardi, Arturo Viola, Federico Odling, Maurizio Villa, Ottavio GaudianoLa Canzone Napoletana e la Canzone Tango dei primi del ‘900, Gennaro Pasquariello e Carlos Gardel. Il primo è padre della “canzone di giacca”, della “macchietta”, della “voce ricamatrice”, il secondo autore ed interprete di quella “canzone tango” non più relegata a musica da postribolo, per un incontro di profonda passionalità, tipica dei popoli meridionali.The Neapolitan song and the Tango compared and combined together. Two distant but jet similar genres, southern peoples’ voice.ore 21.00 Gran Caffè GambrinusValerio Virzo Jazz Quartetcon Alberto Falco, Marco De Tilla e Aldo FucileValerio Virzo Jazz Quartet, entusiasmo e voglia di scrivere musica moderna e nuova, il quartetto si appresta a registrare il nuovo lavoro per l’autunno 2007 presentandolo in anteprima nazionale dal vivo. “Miles after miles” è il titolo del nuovo progetto dedicato a Miles Davis, uno dei grandi precursori del jazz, simbolo del passato, presente e futuro. E “jazz” sta sempre ad indicare tutto il mondo musicale inesplorato, imprevedibile, improvvisabile e in divenire. A new jazz band that in the last years has been consecrated at a national level. This last project is inspired to Miles Davies, one of jazz’s biggest personalities.ore 21.30 Salone MargheritaOnorevole Teatro Casertano "Quatte sorde"con Lalla Esposito, Enrico Ianniello, Toni Laudadio, Luciano Saltarelli e “Quatte sorde ensemble” e con la partecipazione di Enzo MoscatoCinque attori/cantanti accompagnati da un'orchestra formata da sette elementi diretta da Federico Odling, per un divertente concerto-spettacolo ispirato all'”Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht musicata da Kurt Weill “tradotta” in atmosfere e linguaggio napoletano. Rilettura vivianea o, meglio, traduzione (ogni traduzione è un grande tradimento) in vernacolo napoletano dell’opera più famosa di Brecht, l’”Opera da tre soldi”. Il quintetto mette in luce quanto sono parallele le strade dei due drammaturghi tanto che in alcuni momenti, complice il dialetto, non riesce facile distinguere se si sta ascoltando Brecht tradotto in napoletano o Viviani su melodie di Weill. La riuscita dello spettacolo è affidata ad una complicità divertita fra gli attori, all’interpretazione canora offerta dal quintetto, alla mimica e alla gestualità tipicamente meridionali. A Neapolitan version of Brecht’s Three penny Opera played by a quintet that performs excellent singing.ore 23.00 Galleria Umberto ICapone Bungt & Bangt in concertoil più originale e coinvolgente gruppo musicale italiano di percussioni “a perdere”. Bungt & Bangt, nome derivato da un’espressione onomatopeica molto in voga a Napoli, sta ad indicare grande frastuono e, per estensione, un intenso momento di attività fisica e mentale. Dal 1999 Maurizio Capone, insieme ad altri otto musicisti, persegue un’originale ricerca sulle possibilità armoniche e sonore di oggetti di uso comune e di scarto, alternativi agli strumenti ufficiali. Reduci da collaborazioni di calibro, come quella sul palco dell’Ariston in accompagnamento a Daniele Silvestri. Una continua sperimentazione su una musica che non esiste.Bungt & Bangt is the Neapolitan onomatopeic expression for big noise. This band produces sound from everyday use objects and trash.ore 23.30 Gran Caffè GambrinusMoonbeans TrioFrancesco Marziani pianoforte, Corrado Cirillo contrabbasso e basso elettrico, Giuseppe D’Alessandro batteria. Moonbeans Trio nasce nel 2005 sotto il segno del grande pianista Bill Evans, di cui esegue le maggiori composizioni in occasione del venticinquennale della sua scomparsa. I brani evansiani sono l’occasione per cementare l’interplay del gruppo, che in breve tempo ne fa il marchio distintivo del proprio stile, caratterizzato da varietà e ricchezza nell’improvvisazione. L’ampio repertorio del trio spazia dai brani della tradizione afroamericana ad originali improntati ad una grossa varietà stilistica. Nei festival e nei jazz club campani (Soundcafè, Around Midnight, Murat, ecc.) hanno avuto occasione di confrontarsi anche con grandi jazzisti come i batteristi Alberto D’Anna, nel febbraio 2006 e Fomodou DonMoye, leggendario batterista dell’Art Ensemble Of Chicago, nel marzo 2006.A trio that gets his inspiration from Bill Evans. They have a huge repertory: blues, jazz and even afro-American traditional sounds.ore 24.00 Salone Margherita“La lunga notte di Totò”a cura dell’Ente Autonomo Antonio De CurtisMateriali inediti e tanti film di Totò in una no-stop per ritrovare il più popolare comico napoletano.LUNEDI' 9 APRILE 2007dalle ore 11.00 Largo San CarloI Teatrini presentano “La Pasqua di Pulcinella”a cura di Bruno Leone. Con Bruno Leone (Storie di Pulcinella), Roberto Vernetti (Le guarattelle), Gaspare Nasuto (Pulcinella e l’asino del diavolo), Renato Barbieri (Pulcinella e Mr. Punch), Alfredo Giraldi (Pulcinella e il drago), Emanuele Flagiello (L’impiccagione di Pulcinella), Alberto Russo (La zizzacchiona), Selvaggia Filippini e Davide Chimenti (Storia del signor P.), Irene Vecchia ( E guarattelle), Gianluca Di Matteo (Le guarattelle di Pulcinella).Dopo il silenzio quaresimale anche Pulcinella risorge con una bella festa. Festa per i “guarattellari”, perchè è da molto tempo che non stanno insieme in tanti e in un luogo tanto prestigioso. E con tutta la carica accumulata nei quartieri poveri e difficili della nostra città e del mondo intero. Sarà naturalmente anche una bellissima festa per il pubblico che accorrerà a vederli: proprio loro, i “guarattellari”, quelli originali, quelli della tradizione popolare napoletana più vera, che stavolta si esibiranno senza distinzione per plebe e nobiltà e perchè no... anche cittadini, provinciali, borghesotti e borghesucci. Nella speranza di una Allegra Resurrezione della nostra città e del mondo intero. Le Guarattelle, un’antica forma di burattini a guanto nata a Napoli nel 1500 circa. Spettacolo di scena e intaglio, fonde la minuziosità delle costruzioni di burattini finemente fabbricati in legno di noce e ciliegio, la cura di fondali e teatrini e l'arte sopraffina del movimento. La voce di Pulcinella, icona del povero mortale e fondante protagonista di tutte le rappresentazioni, si ottiene grazie alla “pivetta”, strumento tramandato da maestro ad allievo che il burattinaio suona tenendolo in gola. Guarattelle are a typical neapolitan puppet, are very spectacular for the particular construction technique and funny for Pulcinella’s tales they represent.ore 11.00 Gran Caffè GambrinusMario Maglione “Le canzoni che fanno sorridere”allegra memoria della tradizione musicale napoletana, del varietà, del Cafè Chantant e della canzone umoristica, per un divertente percorso attraverso questi importanti generi teatralmusicali tracciato da uno dei più popolari protagonisti accompagnato alla chitarra e mandolino da Michele Cordova. Per Mario Maglione, vulcanico interprete della cultura canora partenopea, l'espressione musicale è sentimento. Il suo repertorio spazia nella grande tradizione della canzone napoletana di tutti i tempi. One of the best interpreters of the classic neapolitan song, Mario Maglione, consecrates his warm moods to singing.ore 12.00 Salone MargheritaMirna Doris “Napoli... una donna”una grande interprete per un appassionante percorso nella canzone classica napoletana.Ciro Cascino pianoforte, Luigi Fiscale basso, Oreste Fiscale batteria. Mirna Doris è una delle grandi voci della canzone napoletana. Tiene ben vivo il filone delle straordinarie cantanti che determinarono la fama internazionale della melodia nata sotto il Vesuvio: da Elvira Donnarumma a Lina Resal, da Ria Rosa a Gilda Mignonette. Mirna Doris rappresenta un segno forte di possibilità: tramandare e difendere un patrimonio d'arte coniugando questo impegno alla modernità. Mirna Doris is one of the last big voices in the Neapolitan traditional song. Binding together past and present she remembered that the Neapolitan song is alive and strong.dalle ore 12.30 Galleria Umberto I “Chi passa se la spassa, ovvero la pasquetta di...”immaginata e condotta dal popolare attore Patrizio Rispo una divertente no-stop di teatro e musica, a cominciare dai canti e i suoni della grande tradizione contadina dell'entroterra vesuviano. Vi partecipano attori e formazioni musicali “emergenti” ed “emerse”. Giovanni Coffarelli (nacchere e flauto) con Pasquale Ambrosio (tammorra e canto) e Giovanni Salieri (fisarmonica), Le Rondinella, Gino Curcione, Orchestra Fratelli Perris, Gianni Lanni, Massimiliano Colonna, Clotilde Sabatino, Viviana Guida, Francesco Somma, Mario Zinna, Batacoto, Eutimìa, Marco Zurzolo Band.Patrizio Rispo, popolare protagonista di “Un posto al sole”, passionale, travolgente, di spiccato umorismo. Attore di prosa con esperienza ventennale ed autore di commedie, Rispo ha calcato il palcoscenico di moltissimi teatri italiani. Piccolo e grande schermo lo hanno visto protagonista di numerosissime produzioni. Attualmente è in scena ne “La morte di Carnevale” di Raffaele Viviani. Giovanni Coffarelli, con la sua Paranza, da oltre trent’anni diffonde e conserva vivi i valori e lo spessore delle tradizioni popolari campane più arcaiche. Marco Zurzolo, un sassofonista che calca la scena napoletana da una quindicina d'anni, sia come apprezzato strumentista che come autore di colonne sonore di cinema e teatro. Le Rondinella, Francesca e Amelia, figlie d’arte in un percorso artistico che esplora i territori della tradizione e della sperimentazione, mescolando, audacemente, la melodia mediterranea e la canzone classica napoletana a materiali sonori totalmente differenti fra loro. Gianni Lanni, “scugnizzo” di talento, è una delle giovani voci in ascesa nel panorama napoletano ed italiano. Eutimia, gruppo composto da Lelio Morra (voce/chitarra), Antonio Liguori (chitarra), Adriano Baffi (chitarra), Marco Gioia (basso), Dario Di Marino (batteria) e Giovanni Di Giorgio (tastiere). Con “Amaranta” vincono il “Premio de Andrè 2005”. Patrizio Rispo a very famous italian actor conduces a very funny representation of theatre and music based on ethnical sounds from Campania.ore 15.00 Salone MargheritaItinerarte in XIVEperformance di Teatro-danza di Daniela Mancini, con Carla Amato, Ina Colizza, Antonio De Geronimo, Gioia Fusco, Stefano Legnano, Mariangela Maione, Daniela Mancini, Maria Consiglia Nappo, Marianna Vistolo, Paolo Benedetti, Gennaro Scognamiglio. Coreografie Carla Amato, scenografie e costumi Annalisa Ciaramella. Regia Rosario Liguoro Uno spettacolo di teatro-mimo-danza. Un percorso ininterrotto di immagini, gesti, movimenti e suoni apparentemente non collegati tra loro. Le immagini fluide rispondono, però, ad un sottotesto (forse) inintelligibile dallo spettatore. I temi latenti che galleggiano sotto la luminosa superficie sono derivanti da una percezione diafana del quotidiano: splendori e miserie, contraddizioni e contrasti tra “vite” diverse. A theatre, mimic and dance show that represents the strong contradictions of everyday life.ore 15.30 Gran Caffè GambrinusMario Maglione “Le canzoni che fanno sorridere”E INOLTRE…menù di Pasqua e menù di Pasquetta nei ristoranti e nelle trattorie della zona:Salone Margherita, via Santa Brigida - Ciro a Santa Brigida, via Santa BrigidaPizzeria Il soldino, via Carlo De Cesare - Trattoria Nennella, vico Lungo Teatro NuovoHosteria Toledo, vico Giardiniello a Toledo - Rosso pomodoro, piazza Trieste e TrentoIl Gobbetto, via Sergente Maggiorecon incursioni dei “posteggiatori” Gianni Quintiliani e Nicola ArienzaI posteggiatori sono figure inscindibili dalla storia e dalla cultura di Napoli: per sette secoli menestrelli, musici e cantori hanno vissuto tra il Vesuvio e il mare, spesso viaggiando in paesi lontani per poi tornare ricchi di bei ricordi ma sempre poveri di risorse economiche. Le origini e lo sviluppo della canzone napoletana sono legati a filo doppio con l'arte "di strada" dei posteggiatori, umili e sconosciuti propagatori di poesie e melodie non di rado destinate all'immortalità. La loro arte ha punteggiato i secoli d'oro della canzone di Napoli. Certo i posteggiatori napoletani furono gli strenui rappresentanti di una tradizione che ha un posto incancellabile nella storia delle espressioni poetiche e musicali della cultura popolare dell'Europa mediterranea. The “Posteggia” is the neapolitan street music. Poor but with great creativity and history.LE MOSTREal Salone Margherita dal 7 al 9 aprile“Dal Baule di Totò”, mostra a cura dell’Ente Autonomo Antonio De CurtisUna grande mostra per raccontare la straordinaria avventura teatrale di Totò che si è svolta nell’arco di quasi un cinquantennio, dalla fine degli anni dieci agli anni sessanta, e che ha visto una complessa e stratificata evoluzione dello spettacolo Italiano dal teatro di varietà all’avanspettacolo, dal cinema muto al parlato, dal cinema di regime al nuovo cinema italiano del dopoguerra. Materiali originali appartenuti all’attore e del mondo dello spettacolo di quegli anni, ordinati in un appassionante percorso con la collaborazione di Orio Caldiron. Per ritrovare, tutti insieme e disordinatamente, i frammenti della biografia privata e della straordinaria avventura artistica di Totò, i costumi di scena e la scatola del trucco, il nécessaire per cucire con ago, filo, bottoni e lo stick Max Factor e la scatola di cipria Elizabeth Arden, il fondotinta Hollywood Extra e la scatola delle amate sigarette Tourmac Rouge, il naso finto, i baffi e la barba, le foto di famiglia e i pennacchi dei bersaglieri per il gran finale in passerella, l’attestato della consulta araldica e la camicia avorio con lo stemma Imperiale, il ferro di cavallo portafortuna e il guanto di Studio Uno…An exposition on the biggest italian comic actor of all times, the neapolitan Totò. A sort of Charlie Chaplin in a Mediterranean version. Exposed Totò’s objects, pictures, fragments that speak about an artistic adventure that goes from theatre to movies.vetrine Barbaro in Galleria dal 1 al 9 aprile“I sopravvissuti del novecento”antichi giocattoli non restaurati dalla collezione di Pasquale Silvestro. A cura di Giovanni ChianelliI giocattoli sono uno dei tanti frammenti della nostra storia. Ricordo nostalgico, pezzo di vita, oggetto di culto, i giochi posseggono un forte potere evocativo. Hanno rappresentato, nei secoli, l’evoluzione dei costumi e dei materiali, andando a costituirsi come specchio delle trasformazioni sociali ed economiche. La raccolta di giocattoli "I sopravvissuti del novecento" vuole descrivere ed incarnare le dinamiche della trasformazione del trastullo per bimbi ad oggetto di mercato vero e proprio, fenomeno vicino ai giorni nostri, quando anche il giocattolo è investito dalla spirale consumistica che progressivamente ne moltiplica la produzione e la diffusione. Si tratta di una serie di pezzi rari, di varia misura e di sicuro effetto. La filosofia particolare del collezionista, Pasquale Silvestro, intende preservare il giocattolo dalle violenze del restauro. I giochi, infatti, si presentano così come gli anni li restituiscono, con tutte le “ferite del tempo” ancora intatte.
Toys have a strong historical and symbolic meaning. This exposition, named "Survivors of 20th century" describes the transformation of the toy from a simple object of fun to a status symbol. According to a peculiar philosophy, the collector Pasquale Silvestro doesn't restore the old toys, to show their time signs.

I LUOGHI
Palazzo Reale. La genesi del Palazzo Reale di Napoli risale all'epoca vicereale: ai primi del '600 i viceré spagnoli sentirono l'esigenza di una reggia ampia ed elegante che potesse ospitare sfarzosamente la corte e i sovrani nel corso dei loro viaggi in città. Il progetto fu affidato a Domenico Fontana che si ispirò a canoni tardo-rinascimentali; successivi ampliamenti e abbellimenti si ebbero nel '700 e nell'800. Dal 1600 al 1946 il Palazzo Reale è stato ininterrottamente la sede del potere monarchico a Napoli e nell'Italia meridionale: suoi inquilini furono dapprima i viceré spagnoli e austriaci, poi i Borbone e infine i Savoia. Dal 1919 il complesso ospita il Museo dell'appartamento storico, e la Biblioteca Nazionale. Nella facciata si apre una serie di archi e di nicchie; all'interno di queste ultime, i Savoia vollero far porre 8 statue rappresentanti i più illustri sovrani delle varie dinastie ascese al trono di Napoli. Dal cortile d'onore si accede al Museo dell'Appartamento storico di Palazzo Reale, che conserva l'arredo e le decorazioni del piano nobile; incantevole è lo scalone di ingresso del palazzo, rivestito di marmi e stucchi, e molto interessanti sono il teatrino di corte e la Cappella Reale. Suggestivi anche i giardini, mentre di fondamentale importanza culturale è la ricchissima Biblioteca Nazionale, ospitata nella parte posteriore del complesso.
Palazzo Reale (1600) was the residence of all kings of Naples. Very big and historically important, is situated in the main square of the city, Piazza Plebiscito. The palace has eight monuments representing all the main kings, by Borbone to Savoia dynasties.
Salone Margherita. Nacque su idea dei fratelli Marino di Napoli, che decisero di importare il modello dei cafè-chantant francesi in Italia. Venne inaugurato il 15 novembre 1890 nella galleria Umberto I alla presenza della créme cittadina: principesse, contesse, uomini politici e giornalisti come Matilde Serao. Simbolo della Belle Époque italiana, ricalcò totalmente il modello transalpino, persino nella lingua utilizzata: i camerieri in livrea e gli spettatori parlavano in francese, i cartelloni, menù e contratti degli artisti scritti nel medesimo idioma. Gli artisti, poi, fintamente d'oltralpe, ricalcavano i nomi d'arte dei divi e delle vedettes parigine. Importanti e famosi artisti che esordirono o frequentarono le assi del Salone furono Anna Fougez, Lina Cavalieri, Lydia Johnson, Leopoldo Fregoli, Ettore Petrolini, Raffaele Viviani. Tra le star internazionali non mancarono la Bella Otero e Cléo de Merode. Il Salone Margherita è al centro della trama del film Gastone di Mario Bonnard. Chiuso definitivamente circa venti anni fa, sarà recuperato e restituito alla città.
The theatre Salone Margherita has been the symbol of the neapolitan belle époque. Once, in this theatre, the official language was French. Closed about twenty years ago, it was recently renewed and given back to the city.
Gran Caffè Gambrinus. Loggia della Napoli dell'ultimo Ottocento, era centro politico, urbano e morale della città. Qui D'Annunzio scrisse i versi di "A Vucchella"; qui sedevano il giornalismo, la legge, l'arte, la politica di Napoli, tutti riuniti in un cenacolo ideale che un prefetto fascista trasformò in banca nella parte più bella. Ma nel 2001, il Gambrinus ha riconquistato quelle sale affacciate su piazza del Plebiscito, con la loro splendida galleria di affreschi e dipinti dell'Ottocento napoletano.
The most famous neapolitan cafè but also political and artistic centre. Its architectural structure is extraordinarily suggestive.
Galleria Umberto I. Tipico esempio di architettura umbertina - simile alla Galleria Vittorio Emanuele a Milano - la Galleria di Napoli è uno degli edifici del genere più imponenti d'Italia, per la maestosità dell'architettura in ferro e vetro e le grandiose proporzioni. La sua costruzione, decisa dopo la grave epidemia di colera del 1884, rientrò nel generale programma di risanamento urbanistico dell'area, troppo densamente abitata e malsana. La Galleria è caratterizzata da una splendida copertura trasparente a struttura di ferro, con una cupola alta 57 metri e mezzo, impostata su un ottagono di 36 metri. Da notare anche il bel pavimento, a marmi policromi. Dalla Galleria si accede al celebre Teatro Margherita, sala circolare coperta da una volta a ombrello. Famosa in passato come luogo di ritrovo di artisti e intellettuali, la Galleria è ancora oggi uno dei siti più frequentati della città.
Located in the center of the city the Galleria Umberto I (1884) is the symbol of Umberto of Savoia’s architecture. Famous in the past for being a gathering point for artists and intellectuals.

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