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Cultura

Al Teatro Garibaldi Mariano Rigillo ed Anna Teresa Rossini

(Santa Maria CV) Mariano Rigillo ed Anna Teresa Rossini saranno in scena sabato 10 marzo, alle ore 21.00 (in replica anche domenica 11 alle ore 18.30), al Teatro Comunale Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), protagonisti di ‘Romolo il...

(Santa Maria CV) Mariano Rigillo ed Anna Teresa Rossini saranno in scena sabato 10 marzo, alle ore 21.00 (in replica anche domenica 11 alle ore 18.30), al Teatro Comunale Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), protagonisti di ‘Romolo il grande’.
‘Una commedia storica che non si attiene alla storia’ è il sottotitolo attribuito all’allestimento teatrale, diretto dal regista Roberto Guicciardini, di un’opera dello scrittore svizzero Friedrich Dùrrenmatt, considerata tra le più significative nella produzione letteraria del grande maestro della cosiddetta ‘commedia nera’.Prodotto dalla Compagnia DoppiaEffe diretta dallo stesso Rigillo, in collaborazione con il ‘Progetto Grande Reggia’ promosso da Nunzio Areni, lo spettacolo si presenta nell’ambito della terza stagione teatrale promossa dall’amministrazione comunale sammaritana, dal Teatro Pubblico Campano, con il sostegno della Regione Campania.‘Protagonista dell’intreccio – si legge in una nota - è Romolo Augusto, figura imbarazzante di ultimo imperatore di Roma’, qui indagato nel ruolo di miserabile ‘strumento della Storia’, chiamato a calare il sipario sugli agonizzanti resti dell’impero. Una beffa infame del destino dunque lo relegherebbe, e di fatto poi così sarà, ai più infimi livelli della ‘posterità’, punto terminale di una parabola discendente che ingloriosamente sintetizzerà le tracce di uno dei più importanti imperi della Storia dell’Occidente. Una condizione che però, nel magistrale sviluppo dell’autore, viene interpretata dall’augusta vittima predestinata alla stregua di una trappola ordita ai suoi danni e da cui, assolutamente, sottrarsi. L’infallibile ironia di Dùrrenmatt orienta la svolta del meschino ‘augustolo’ riservando per esso un futuro da ‘allevatore e spiumatore di capponi e polli’.Con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, che saranno protagonisti, sabato 10 alle 16.30 alla Libreria Spartaco di via Martucci di un incontro pubblico curato da Paola Servillo, in scena lavora un nutrito cast, formato dagli attori Luciano D’amico, Nicola D’eramo, Martino Duane, Pietro Faiella, Liliana Massari, Mirella Mazzeranghe, Francesco Cutrupi, Davide D’antonio, Francesco Frangipane, Luca Lamberti, Lorenzo Pratico’, Alfredo Troiano. Le scene ed i costumi sono di Lorenzo Ghiglia, le musiche di Lino Patruno, il disegno luci di Gigi Ascione. Info: tel. 0823/813181; botteghino teatro tel. 0823799612

La locandina
DoppiaEffe – Compagnia di Prosa Mariano Rigilloin collaborazione con il ‘Progetto Grande Reggia – Caserta Performing Art’ presentaMARIANO RIGILLOANNA TERESA ROSSINIinROMOLO, IL GRANDE‘una commedia storica che non si attiene alla storia’di Friedrich Dùrrenmatt conLuciano D’amico, Nicola D’eramo, Martino Duane Pietro Faiella, Liliana Massari, Mirella Mazzeranghi Francesco Cutrupi, Davide D’antonio, Francesco Frangipane,Luca Lamberti, Lorenzo Pratico’, Alfredo Troianoscene e costumi di Lorenzo Ghigliamusiche di Lino Patrunodisegno luci di Luigi Ascione

regia di ROBERTO GUICCIARDINI

Note della produzioneROMOLO AUGUSTOLO, IMPERATORE POLLICOLTOREdi Maria Antonietta PanizzaDùrrenmatt sorvola sul dato storico del Romolo Augustolo, ragazzino quattordicenne, che subisce gli eventi, inconsapevole ed incolpevole. Il Romolo di Dùrrenmatt è un uomo di mezza età cui la Soria attribuisce il compito di praticare l’eutanasia ad un impero ormai agonizzante, perché intrinsecamente minato dalla corruzione morale e politica, e perché reso inoffensivo dalla incapacità di resistere alla vigoria fisica e mentale do orde barbariche, cui serto non fa velo il ricordo della passata grandezza di Roma. Cosa deve fare un uomo, prima ancora che un imperatore in queste circostanze? Mentire a se stesso e al suo popolo, immaginando una soluzione diversa da una dignitosa morte per quella che fu “Roma caput mundi”? Certo che no. Il Romolo di Dùrrenmatt è persona troppo lucida e responsabile per chiudere in un bagno di sangue la favola bella dell’impero che dominò il mondo. Gli uomini si illudono di determinare gli eventi storici; in realtà, sembra pensare Romolo, è la Storia che si serve degli uomini per portare a compimento i suoi disegni. E per non essere strumento fino in fondo, Romolo decide che l’attività di pollicoltore debba prevalere sulla funzione di imperatore. Tu, Storia, che hai stabilito la fine dell’impero, avrai a disposizione, per la realizzazione dell’evento, non un imperatore ma un allevatore di polli. Piccola soddisfazione, ma meglio di niente. Dunque, di Romolo vanno colte l’ironia e l’autoironia che, com’è noto, in ogni tempo e in ogni luogo sono le difese più efficaci contro la disperazione e il senso d’impotenza. Non dovremmo dirlo, perché non sta bene, ma poiché ci siamo anche un po’ stancati del“politicamente corretto” il Romolo di Dùrrenmatt ci è piaciuto e ci siamo divertiti all’idea. Vogliamo fare in modo che si diverta anche il pubblico. Speriamo.L’autoreFriedrich Dùrrenmatt (Konolfingen, Berna 1921 – 1990). Figlio di un pastore protestante, Dùrrenmatt è mosso dalla realtà ormai priva di sbocchi. Dal microcosmo - la natia, soffocante e grottesca Svizzera, messa alla berlina ne “La visita della vecchia signora” (1956) – al macrocosmo, cioè l’umanità nel suo complesso, pervasa dalla limitante logica del profitto, il passo è breve.Tutti i lavori, soprattutto teatrali di Dùrrenmatt, voglioni essere una denuncia del’isolamento dell’uomo di oggi e del rischio di distruzione che lo minaccia sempre più da vicino. Sono questi i temi che troviamo alla base della cosiddetta Commedia nera contrassegnata dal prevalere del grottesco e incline a cogliere proprio il lato umoristico delle contraddizioni dei nostri giorni, spesso scatenate dall’azione a tutto campo del caso più capriccioso. Romolo, il Grande è una delle sue opere maggiori.

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