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Luzzati e PulciNellaMente

Caserta - Con profonda commozione ed immenso dolore gli ideatori ed organizzatori di “PulciNellaMente”, tra le più importanti Rassegne in Italia di Teatro Scuola, hanno accolto la notizia dell’improvvisa scomparsa del maestro Emanuele Luzzati. Lo...

Con profonda commozione ed immenso dolore gli ideatori ed organizzatori di “PulciNellaMente”, tra le più importanti Rassegne in Italia di Teatro Scuola, hanno accolto la notizia dell’improvvisa scomparsa del maestro Emanuele Luzzati. Lo scenografo, illustratore, pittore e decoratore genovese, infatti, era un grandissimo amico della manifestazione che si tiene in Provincia di Caserta, tanto che da tempo si era avviata una proficua collaborazione che nel 2004 (anno in cui uscì nelle sale il suo film “Totò Sapore”) lo aveva portato a realizzare il logo della rassegna. “Con la morte del Maestro Luzzati- dichiarano commossi Elpidio Iorio, Carmela Barbato ed Antonio Iavazzo- “PulciNellaMente” non solo perde una delle personalità più prestigiose che l’hanno onorata della propria vicinanza, ma un vero e proprio amico che aveva sin da subito creduto in questa manifestazione. Ed avere al nostro fianco un personaggio universalmente riconosciuto come uno dei più importanti nell’ambito delle illustrazione, soprattutto quelle per ragazzi, ha rappresentato un motivo di grande orgoglio per noi tutti, oltre che uno stimolo continuo per fare sempre di più è meglio. E' stato anche grazie ad artisti come Luzzati e Dario Fo che hanno speso il proprio nome, se “PulciNellaMente” nel giro di pochi anni si è potuta arrivare alla ribalta nazionale. La dolorosa notizia della sua scomparsa arriva proprio in questi giorni in cui stiamo preparando una nuova edizione che rappresenterà un ulteriore salto in avanti, e ci dispiace immensamente che il Maestro Luzzati non potrà più guidarci ed illuminarci coi suoi consigli e le proprie idee. Ma nonostante la sua morte egli rappresenterà sempre un punto di riferimento imprescindibile ed un amico a cui rivolgere un pensiero ed un ricordo dolce e felice. Per questo abbiamo deciso di dedicargli l’edizione 2007 e di istituire un Premio alla sua memoria che sarà assegnato a quei ragazzi, che lui tanto amava, che emergeranno nel campo artistico. Contiamo di coinvolgere, ovviamente, anche la famiglia in questa iniziativa in modo da non disperdere quell’enorme insegnamento fatto di poesia e raffinatezza che ci ha lasciato con la sua vita e la propria opera”.

Formatosi prima nella sua città e poi a Losanna , dove si era rifugiato in seguito alle leggi razziali, Luzzati aveva esordito nel 1944 , l'anno del suo diploma all'Ecole des beaux Arts, con uno spettacolo realizzato insieme ad Aldo Trionfo e Guido Lopez. Rientrato in Italia, si divide subito fra la prosa e la lirica: "Nel 1936 nel vecchio Carlo Felice - ha raccontato - assistetti ad una rappresentazione dell"Elisir d'amore'. Cantava Tito Schipa e mi commossi: a quell'epoca avevo in casa un teatro di burattini, mi divertivo ad animarli. E per mia sorella realizzai subito un Elisir d'amore. Nacque allora la mia passione per la lirica e per il teatro dei burattini".
Nel 1960 Luzzati crea con Trionfo "La borsa di Arlecchino" a Genova, un piccolo palcoscenico che segnerà un momento importante nella cultura genovese. L'anno dopo con Franco Enriquez, Glauco Mauri e Valeria Moriconi dà vita alla Compagnia dei Quattro che esordisce con "Il rinoceronte" di Ionesco. Nel 1976 ancora con Aldo Trionfo e Tonino Conte è tra i fondatori del Teatro della Tosse per il quale realizza una infinità di spettacoli.
Nel frattempo continua a lavorare nella lirica. Nel 1959 con "Il Cordovano" di Petrassi aveva esordito alla Scala. Fra i suoi allestimenti storici va ricordato il "Flauto magico" per il Festival di Glyndebourne: "Il teatro di Glyndebourne era molto piccolo - ha ricordato anni fa Luzzati - si doveva trovare qualche espediente per restituire la magia mozartiana. Lavorammo di fantasia. E ideai piccoli pannelli e strutture mobili manovrate dall'interno da comparse. Il movimento delle singole parti cambiava continuamente ambientazione e situazioni. Fu la carta vincente dello spettacolo e per Gleindebourne fu una svolta verso un nuovo genere di messa in scena".
"Il flauto magico" avvicina anche Luzzati al cinema di animazione. La sua rilettura dell'opera mozartiana è ormai un classico ed è stata seguita da altre pellicole interessanti: una sua "Gazza ladra" nel 1964 ottiene una nomination all' Oscar; e un'altra nomination arriva nel 1973 per "Pulcinella".
Fra i tanti riconoscimenti che Luzzati ha ricevuto, la laurea honoris causa in Architettura conferitagli nel 1992 dall' Universita' di Genova e la mostra a lui dedicata dai Teatri d'Europa al Centro Pompidou di Parigi nel 1993.
A Genova Emanuele Luzzati ha legato il suo nome soprattutto al Teatro della Tosse, per il quale ha disegnato numerose scenografie. Fraterno il suo sodalizio con il regista Tonino Conte, che lo scorso anno portò in scena, proprio come omaggio a Luzzati, lo spettacolo "Genova è la mia scena, la mia scena è Genova".
Il grande scenografo ha sempre detto di trovare in Genova, dove si entra dai tetti delle case e si esce giù per le strade ripide, labirintica come un bosco, la fonte di ispirazione dei suoi lavori. "Tutte le volte che esco dall'ascensore del quartiere di Castelletto e guardo fuori - disse - mi stupisco, perché vedo sempre qualcosa di nuovo".

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