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Cultura Pontelatone

Casavecchia wine festival: un evento tra gusto, arte e storia

Pontelatone - L'associazione Slow Food Volturno e il Comune di Pontelatone organizzano la prima edizionedel Casavecchia wine festival, con l'obiettivo di valorizzare uno dei vini di eccellenza del territorio della valle del Medio Volturno, che ha...

L'associazione Slow Food Volturno e il Comune di Pontelatone organizzano la prima edizionedel Casavecchia wine festival, con l'obiettivo di valorizzare uno dei vini di eccellenza del territorio della valle del Medio Volturno, che ha ottenuto recentemente la denominazione DOC "Casavecchia di Pontelatone". La manifestazione è patrocinata dall'Ente Provinciale Turismo di Caserta, dall'Associazione nazionale Città del Vino e da Agrisviluppo, Azienda speciale della Camera di Commercio di Caserta.
Oltre alla scoperta, degustazione e commercializzazione del Casavecchia D.O.C., il festival sarà un'occasione per presentare al pubblico altri prodotti enogastronomici dei Monti Trebulani, delle Colline Caiatine e di tutta Terra di Lavoro, nonché per organizzare escursioni lungo il territorio del Casavecchia, con visite alle cantine.
Nel corso della manifestazione sarà presentata l'Osteria di Terra Madre, che proporrà piatti con prodotti delle comunità del cibo di Slow food. Nelle due serate del festival si esibiranno, infine, artisti di strada e diverse band musicali (Mescla, Sir Patrick, Dream Sax Quartet) per un connubio perfetto tra cibo, arte e storia.
La storia del CasavecchiaL'origine del vitigno Casavecchia è antichissima: è possibile che coincida con l'uva del vino Trebulanum, forse proveniente dall'insediamento di Trebula Balliensis (Treglia, frazione di Pontelatone), citato da Plinio il Vecchio nel XIV libro della Naturalis Historia e bevuto dai legionari dell'antica Roma.
Fino alla fine dell'Ottocento non si hanno altre notizie. Fu allora che, secondo la vulgata popolare, dopo una tremenda epidemia che sterminò gran parte delle viti della zona, un contadino rinvenne un grosso ceppo di vite ancora vivo e vigoroso, nei pressi di un rudere di una vecchia casa di Pontelatone. Sembra che la gente del posto iniziò a dire in gergo dialettale "l'uva 'e chella casa vecchia", da cui derivò il nome Casavecchia.Il contadino, che si chiamava Scirocco Prisco, iniziò a riprodurre la vite, favorendone la lenta diffusione nei vicini comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi, Piana di Monte Verna, Caiazzo,Castel Campagnano, Ruviano.

Caratteristiche del vino Casavecchia
Il Casavecchia è un vitigno dalle bacche rosse e scure, quasi nere, con un grosso e lungo grappolo spargolo. I vitigni Casavecchia sono stati oggetto di diverse ricerche scientifiche che ne hanno evidenziato le caratteristiche ampelografiche, agronomiche e sensoriali, consentendo la loro classificazione ed inserimento nell'elenco varietale campano prima, e la denominazione di origine controllata (DOC) "Casavecchia di Pontelatone" poi. Il vino viene prodotto con il vitigno "Casavecchia" per almeno l'85% (il restante 15% con uve rosse approvate dalla regione Campania), in due tipologie, "Rosso" e "Riserva". L'affinamento per la tipologia "Rosso" deve essere di almeno due anni, di cui almeno uno in legno, mentre per il vino "Riserva" tre anni, di cui almeno 18 mesi in legno.
Le caratteristiche del vino sono: colore rubino più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento; olfatto intenso, persistente, caratteristico; palato secco, sapido, giustamente tannico, morbido e di corpo. Il Casavecchia oggi rappresenta una nuova frontiera per la viticoltura di Terra di Lavoro ed una potenzialità da inserire in un mercato che richiede sempre più prodotti in sintonia con il territorio d'origine.

Il sito archeologico di Trebula Balliensis
Sorta intorno al X secolo, in seguito alle incursioni saracene che provocarono la distruzione di alcuni villaggi vicini, Pontelatone, la patria del Casavecchia, fu sobborgo dell'antica Trebula Balliensis, il cui primo insediamento è attribuito agli osci (XII sec. a.C.).Più tardi, intorno al VI secolo a.C., i Sanniti Caudini occuparono Trebula, che rimase sannita fino a quando, dopo la sconfitta di Pirro, molti centri furono costretti ad allearsi con Roma: fu così che Trebula diventò "civitas foederata".
Trebula, che durante la seconda guerra punica aveva preso le parti di Annibale, fu poi conquistata da Quinto Fabio Massimo nel 215 a.C. (Liv. XXIII, 39, 6). Pontelatone fu in seguito possedimento di importanti e potenti famiglie di feudatari. In Età Aragonese, sulle pietre del paese, si diffusero i caratteristici motivi ornamentali dell'arte durazzesco-catalana. Alzando gli occhi lungo i vecchi muri della piazza principale di Pontelatone, ancora oggi, si rimane incantati dalla bellezza delle decorazioni che impreziosiscono portali e finestre.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Giuseppe Santagata: g.santagata2@virgilio.it 338-7543231
Francesco Scaramuzzo: francescoscaramuzzo@hotmail.it 349-7253207

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