rotate-mobile
Cultura

Team napoletano per una Missione Archeologica italiana in Giappone

Napoli - Dal 18 agosto al 2 settembre il Team, tutto napoletano, della prima Missione Archeologica italiana in Giappone, sarà nella regione del Kyushu per proseguire i lavori di ricerca e scavo, già attivi dal 2009.I ricercatori e le imprese...

Dal 18 agosto al 2 settembre il Team, tutto napoletano, della prima Missione Archeologica italiana in Giappone, sarà nella regione del Kyushu per proseguire i lavori di ricerca e scavo, già attivi dal 2009.I ricercatori e le imprese coinvolte, infatti, sono di Napoli e provincia: la Cooperativa Archeologiattiva, il cui Presidente, Daniele Petrella, è anche Direttore della Missione; la Westend s.a.s., la Tecnomar s.a.s. e da quest'anno la Marine Sub s.a.s. .
La Missione risulta essere particolarmente importante per le ricadute di valore scientifico, economico e sociale che fino ad oggi ha portato: basti pensare al gemellaggio tra le isole di Ojika e Pantelleria, che sta fruttando anche vantaggiosi scambi commerciali e turistici; o all'interesse dei giapponesi per il sistema brevettato dalla Westend di videosorveglianza e videoripresa subaquea, attraverso telecamere resistenti alle alte pressioni da impiantare sott'acqua.Per l'Italia partecipano: il Ministero degli Affari Esteri; la Cooperativa Archeologiattiva; la Sovrintendenza del Mare dell'Assessorato alla Cultura della Regione Sicilia; l'Università di Bologna. Per il Giappone: la Nippon Foundation; la Prefettura di Nagasaki; l'Asian Research Institute for the Underwater Archaeology.I dati provenienti dai ritrovamenti, stanno permettendo di riscrivere una pagina di storia che ha cambiato le sorti dell'Asia. La Missione parte dall'individuazione della flotta mongola di Kubilai Khan, nipote di Gengis, che quando divenne imperatore della Cina tentò, nel 1281, di invadere il Giappone attraverso l'invio di una grande flotta, che fu fermata e distrutta da un tifone. Contemporaneamente, si è sviluppata anche una missione a terra: infatti, quest'anno i giapponesi hanno chiesto al Team italiano di effettuare uno scavo nella necropoli di Kaminosaki, composta da ben 37 Kofun, tombe databili tra il II e il III secolo d.C. . Oltre ad essere la prima Missione occidentale in Giappone, quest'ultima opportunità darebbe all'Italia un nuovo primato: è la prima volta che i giapponesi chiedono a degli occidentali di scavare dei Kofun.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Team napoletano per una Missione Archeologica italiana in Giappone

CasertaNews è in caricamento