'Vou te contar' concerto teatralizzato in scena a Palazzo Fazio
Domenica 10 marzo 2024 alle 19 presso la Sala Teatro di Palazzo Fazio andrà in scena "Vou te contar" una forma di concerto teatralizzato per la regia di Laura Pagliara
INTERPRETI
Laura Pagliara– Diego Sommaripa (Voci) Andrea Bloise – Marco Serra -musiche dal vivo a cura di Alma Libre:-Rino Boffo – Davide Chiarore – Pasquale De Cristofaro - Rosario Genta; Sound designer Enzo Iorio Scenotecnica Tommaso Vitiello, movimenti scenici Ilenia Valentino
SINOSSI
Una cantante con la sua scaletta e il suo leggio, distante, che pensa ai fatti suoi, ma non troppo … un giovane venuto a far baldoria nello stesso locale, conclude (o inizia) la serata alticcio; ma non troppo. Diego fa l'attore ed era stato scritturato per un importante spettacolo, lo stesso dove incontrò l'amore della sua vita, o almeno così credeva. Cristina era bella, MA impossibile e la vita di chiunque ci avesse a che fare viaggiava a fatica, come una macchina bella, sì, ma dal motore difettoso. Come un vecchio bus. Attraverso gli standard bossa, i nostri due strambi personaggi iniziano a raccontare la stessa storia dai propri punti di vista. Dove finisce uno inizia l'altro. Cosa li lega? Chi è davvero che racconta?
Vou te Contar è un concerto teatralizzato, oppure teatro musicale, dipende dai punti di vista. In forma monologo, con brevi interventi di “altre” voci, ad arte interpretate ad hoc, in altri momenti registrate in voiceoff. Di pretesti per raccontare chi ha voglia di parlare (oppure un vero e proprio bisogno di farlo) ne trova ovunque, persino nei fondi di caffè o in una canzone ascoltata in compagnia di amici e/o estranei. Attraverso il racconto dell'amore disperato di Diego per Cristina, racconto spaccati di vita da attori, momenti privati rubati al teatro, che se li riprende tutti con estrema puntualità, spesso anche con gli interessi. Il momento storico del covid, che ha chiuso troppi teatri e fermato troppe carriere, l'ho sfruttato anche per scrivere, per mettere in ordine le idee e costruire un piccolo documentario brillante, ironico, ma anche profondamente pratico e realista, in cui volevo abbandonare per un attimo il peso di ciò che ci è toccato in sorte come categoria e raccogliere vecchie storie di vita vissuta, racconti di amici e amiche, impressioni colte da film o backstage degli stessi, come pure degli spettacoli dal vivo; aneddoti raccontati dagli amici oppure dai maestri con cui ho avuto il piacere e la fortuna di studiare o lavorare.
Tutti amiamo, tutti soffriamo, tutti cadiamo e ci rialziamo almeno una volta, tutti ce ne andiamo (spesso da noi stessi, ma a volte riusciamo ad andar via anche da un amore impossibile). Ognuno di noi ha la sua nota, la sua storia, il suo pubblico e il suo palco.