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Economia Marcianise

Crisi Jabil, flop del vertice al Ministero. I sindacati: “Presentato un piano senza certezze”

La Fiom boccia le proposte della società e chiede altri 4 mesi di cassa integrazione. A rischio licenziamento 350 operai

Si è rivelato un buco nell’acqua l’incontro avvenuto nella giornata di giovedì, 17 ottobre, al Ministero dello Sviluppo Economico tra organizzazioni sindacali e la direzione aziendale della Jabil, la multinazionale americana che nei mesi scorsi ha annunciato il licenziamento di 350 dipendenti dal suo sito di produzione a Marcianise. 

Dal confronto infatti, spiegano dalla Fiom Cgil di Caserta, “non sono emerse novità sostanziali né sul piano industriale né sul progetto di ricollocazione dei 350 esuberi. Il vice capo di gabinetto, l'ingegnere Sorial ha invitato le parti a rivedersi in sede territoriale per provare a trovare soluzioni condivise per la gestione degli esuberi”.

I sindacati hanno chiesto l’intervento del Ministero del Lavoro affinché venga data garanzia del finanziamento della cassa integrazione in deroga per i restanti 4 mesi. Tra circa sei settimane sarà invece fissato un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, mentre il 10 novembre scadrà il termine di pagamento della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di Marcianise.

Dalla Fiom è netta la bocciatura dell’incontro di giovedì al Mise: “E’ stato presentato un piano industriale troppo vago, fatto di buoni propositi senza nessuna certezza, per la ricollocazione oltre alle solite aziende ci sono alcune in fase di start up che hanno tempi di avviamento che superano il periodo di cassa integrazione”.

Il 24 ottobre le organizzazioni sindacali terranno un'assemblea per informare i lavoratori e valutare le iniziative utili per il prosieguo della vertenza.

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