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Economia

"Plastic e Sugar tax mettono a rischio più di 3mila posti di lavoro nel casertano"

La dura posizione di sindacati e Confindustria dopo l'incontro in Prefettura

“Confindustria Caserta, in linea con la Confindustria nazionale, e le organizzazioni sindacali di categoria Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, chiedono che siano assunte tutte le iniziative idonee e utili a far sì che questo provvedimento, inutile e iniquo, venga riconsiderato dal Governo ed, eventualmente, in sede parlamentare”. Così l’associazione datoriale casertana e i sindacati si sono espressi nel corso dell’incontro tenutosi nel pomeriggio in Prefettura (e richiesto da entrambe le parti) per discutere degli effetti che verranno causati dalla Sugar e Plastic tax.

Al tavolo erano presenti alcuni dirigenti delle aziende di produzione di bibite e di imbottigliamento di acque minerali. “Proprio queste aziende – prosegue la nota - costituiscono un comparto che investe un importantissimo valore in termini di impatto diretto e di indotto. Basti pensare che sui nostri territori il settore dà lavoro a 1000 dipendenti in maniera diretta e a circa 2500 per quel che concerne l’indotto. Il massimo impatto è sull’industria alimentare italiana, creando un pericoloso precedente in quanto incide, senza alcuna possibilità di intervento, sull'economia reale. In Italia gli effetti di un simile provvedimento metterebbero a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Tale decisione rischia di compromettere gli sforzi profusi, in termini di investimenti ed organizzativi, non solo dei grandi gruppi ma anche e soprattutto di tutte quelle piccole e medie realtà produttive locali che costituiscono il vero tessuto industriale della provincia di Caserta in un momento già particolarmente difficile e di grandi incertezze”.

Il presidente di Confindustria Caserta, Gianluigi Traettino, presente all’incontro, si è poi soffermato sulle improprie modalità “attraverso le quali si intendono perseguire gli obiettivi. Non disconosciamo certamente la necessità di introdurre misure volte alla tutela ambientale. Tuttavia, la plastic tax non incentiva gli investimenti per favorire la creazione di un’economia circolare, ma mette solo in seria difficoltà questo settore manifatturiero così importante per il territorio casertano. La plastica delle bottiglie (PET) è 100% riciclabile. Molti produttori ed imbottigliatori già utilizzano plastica riciclata (rPET) che però risulta difficile da trovare e solo in Italia esiste un limite del 50% di plastica riciclata che è possibile utilizzare. Il prezzo del PET è di 900€ a tonnellata, la tassa è di mille euro a tonnellata, questo comporterebbe un aumento del costo della materia prima del 110%”.

“Risulta incomprensibile, infine, - conclude la nota - il motivo per cui una tassa sullo zucchero venga riservata esclusivamente ad un settore, applicandola solo alle bevande zuccherate. Si tratta di una politica discriminatoria che rischia di causare conseguenze completamente opposte a quanto si prefigge la disposizione, in quanto potrebbe non determinare maggiori entrate per lo Stato ma soprattutto favorire decisioni drastiche sugli investimenti nel Paese e sui livelli occupazionali”.

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