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Economia

Il mattone non tira più: persi 5mila posti di lavoro nel casertano

Mercoledì il congresso provinciale della Fillea Cgil che lancia l'allarme

Circa cinquemila posti di lavoro persi dal 2009 ad oggi, con appena 1500 aziende "regolari" a fronte di oltre 8000 che sfuggono a qualsiasi controllo, e che praticano sistematicamente il "lavoro nero".

E' la fotografia del settore dell'edilizia in provincia di Caserta, scattata dalla Fillea-Cgil, che mercoledì 10 ottobre celebrerà il suo congresso provinciale al Teatro della Legalità di Casal di Principe, nella cittadina che una volta era la roccaforte della camorra casalese che gestiva in quasi totale monopolio l'attività edile pubblica e privata nel Casertano e in molte altre zone d'Italia.

"A far rallentare il settore edile - spiega il segretario della Fillea-Cgil di Caserta Vincenzo Maio - è soprattutto la mancanza di opere pubbliche di rilevante importanza; le ultime risalgono ormai a oltre 20 anni fa". L'unica attualmente cantierizzata, il Policlinico Universitario di Caserta, infrastruttura in corso di realizzazione da circa 160 milioni di euro, è ferma da oltre un anno.

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