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Moda in crisi nel casertano, Confesercenti lancia l'allarme: "Spostiamo le date dei saldi"

Petrella: "Saldi estivi all'ultimo sabato di luglio e quelli invernali al primo sabato del mese di febbraio. Riduciamo la durata ad un massimo di 30 giorni"

La Confesercenti Provinciale di Caserta tramite il presidente provinciale Salvatore Petrella, sulla scia dell’analisi di mercato effettuate a livello nazionale dalla Federazione Italiana Settore Moda di Confesercenti lancia l’allarme: “Da diversi anni il settore della distribuzione della moda sta vivendo una grave crisi economica e sociale. Un settore quasi privo di ogni regola, e anche quando ci sono, registriamo il mancato rispetto delle stesse. La giungla delle vendite on-line e delle promozioni non stop, stanno mettendo questo comparto, che solo fino a qualche anno fa rappresentava un’eccellenza del nostro paese e del made in Italy, in ginocchio, e senza prospettive serie di ripresa e di sviluppo".

"Chiaramente – riflette Salvatore Petrella – la fotografia del nostro territorio provinciale è identica se non peggiore di quella nazionale. A tutto ciò si è aggiunto negli ultimi anni, in modo sempre più importante, il fenomeno dei cambiamenti climatici, che sta impattando sulle abitudini di acquisto in modo sempre più importante. In questo scenario la costante anticipazione dei saldi di fine stagione sia estivi che invernali, ha determinato la perdita dell’importanza cruciale che questi appuntamenti hanno sempre rivestito nella vita delle aziende. Il settore ha sicuramente bisogno di un rilancio complessivo: significa investire sui centri storici, su negozi di vicinato, sul valore anche sociale della piccola distribuzione commerciale, sulla formazione, sulla digitalizzazione, ma già fare chiarezza sui saldi restituendo a questo appuntamento, le finalità di vendita di effettiva fine stagione".

"A tal proposito - chiarisce Salvatore Petrella - come Confesercenti Provinciale di Caserta ed il particolare attraverso la Fismo/Confesercenti riteniamo utile e vogliamo dare seguito alle iniziative a carattere nazionale che vanno verso una proposta che renda le vendite di fine stagione più attinenti alle mutate esigenze del mercato, spostando i saldi estivi all’ultimo sabato di luglio e quelli invernali al primo sabato del mese di febbraio, riducendone la durata ad un massimo di trenta giorni. Le date attuali non favoriscono le vendite nei periodi cruciali, in particolare nel periodo natalizio. Lo slittamento dei saldi rappresenterebbe una boccata di ossigeno concreto per il settore moda, in particolare per l’abbigliamento, visto che il calzaturiero mantiene ancora degli standard positivi. Stando ai dati dell’indagine condotta dal nostro osservatorio in provincia di Caserta vi è stata un spesa a famiglia di 324 euro, gli acquisti prevalentemente hanno favorito il settore calzaturiero, a seguire maglieria e cappotti. Per quanto attiene al divieto di effettuare vendite promozionali, - conclude Salvatore Petrella - riteniamo che il periodo debba essere di almeno 45 giorni precedente l’avvio dei saldi e che lo stesso dovrà essere oggetto di approfondimento all’interno del panorama normativo regionale".

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