Crisi Jabil, c'è una speranza: "4 imprenditori interessati ad investire nel sito"
Incontro al Mise tra azienda e sindacati. Guglielmi (Cgil): "Va verificata la serietà dei progetti"
Si aprono nuovi spiragli per i 850 lavoratori della Jabil di Marcianise, che a settembre vedranno scadere ogni forma di ammortizzatore sociale, mentre la reindustrializzazione del sito da tempo procede a rilento. Oggi si è tenuto infatti un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, alla presenza dei vertici dell’azienda e dei sindacati.
Come spiega il segretario generale della Fiom Cgil, Massimiliano Guglielmi, “l’azienda ha comunicato durante l’incontro che vi sono 4 imprenditori interessati al progetto di ricollocazione dei lavoratori Jabil”. Una notizia sicuramente positiva, ma il sindacato vuole vederci chiaro: “Abbiamo chiesto al Mise di supervisionare e verificare la serietà degli imprenditori proposti dall’azienda”.
I rappresentanti della Jabil torneranno mercoledì 20 giugno a Roma, per un nuovo incontro con i tecnici del Ministero in cui verranno presentati gli imprenditori disponibili ad investire sulle maestranze marcianisane. In caso di sviluppi positivi della vertenza, i sindacati incontreranno a loro volta le aziende interessate al progetto di reindustrializzazione in un vertice che dovrebbe tenersi il 25 giugno presso la sede di Confindustria a Caserta. Una serie di meeting che si chiuderà poi ancora al Ministero a Roma, il 27 giugno, dove si potrebbero mettere la base per un accordo complessivo.
Resta però sullo sfondo la minaccia più grande, ovvero la fine degli ammortizzatori sociali che lascerebbero i lavoratori Jabil privi di una qualsiasi forma di sostentamento economico. Per questo Guglielmi ha ribadito che “il nuovo ministro dello Sviluppo Economico (Luigi Di Maio, ndr) deve intervenire sulla vicenda e garantire la continuità col progetto avanzato nello scorso incontro, per un decreto di emergenza che consenta la prosecuzione degli ammortizzatori sociali nelle ‘Aree di crisi complessa’ per tutto l’anno 2018”.